Cercando di capire quali sono i gadget e i trucchi tecnologici che possono rendere migliori le vacanze, mi sono imbattuto in un oggetto abbastanza incredibile. Si tratta di un generatore di rumori per dormire meglio. E’ un poliedro grande come un pacchetto di sigarette che genera in maniera elettronica, non ripetitiva e casuale il rumore del sonno. Il rumore del sonno viene chiamato impropriamente white noise, suono bianco, ed è un suono che ha la stessa intensità per tutte le frequenze. Potremmo definirlo, con una certa approssimazione, un suono monotono e ripetitivo. A che serve? Il white noise ha diverse e importanti applicazioni scientifiche ma da qualche anno si è scoperto che serve anche a dormire meglio (oltre che a concentrarsi aumentando la produttività).
Tutto nasce, credo, dall’osservazione di quello che accade con i neonati che, come tutti i genitori sanno, dormono meglio non nel silenzio assoluto, ma con un leggero rumore di sottofondo che copre tutti gli altri rumori. Evidentemente questa cosa alcuni di noi se la portano dietro anche da adulti e in particolare l’esigenza emerge quando partiamo e dormiamo in località con rumori diversi a quelli a cui siamo abituati, magari in alberghi in zone rumorose. Ma in generale il "suono del silenzio", meravigliosamente cantato da Simon & Garfunkel, non è il miglior antidoto all'insonnia. Per questo sul mercato da qualche anno impazzano i generatori di rumori bianchi. Costano meno di 50 euro, si mettono in tasca e si ricaricano facilmente. Se 50 euro vi sembrano troppi sugli store di Apple e di Google ci sono decine di app che per un paio di euro al massimo promettono di produrre suoni bianchi, ma intesi in senso lato visto che includono il rumore della pioggia, di un bosco, le onde del mare o un falò crepitante (ma vanno fortissimi pare i rumori del ventilatore o della lavatrice). Le app più sofisticate consentono di fare delle playlist di suoni, che durano tutta la notte, in modo che puoi addormentarti con un temporale e svegliarti con gli uccellini che fischiano. Può sembrare bizzarro che uno proprio in vacanza, lasciando la città, abbia bisogno di un rumore per dormire ma molte ricerche scientifiche lo dimostrano (sebbene ce ne siano alcune che dimostrano l’esatto contrario).
Comunque se dormire lontano vi mette ansia ho un consiglio che non costa nulla: registrate con il telefonino il suono di una notte in casa, e portatelo sempre con voi.