Abbiamo la Polizia anti fake news. Bene, ma sappiamo cos'è una fake news?
È attivo un servizio di segnalazione istantanea contro la disinformazione, ma rimangono molti dubbi su quello che è oggi disinformazione all'epoca dei social network

I bugiardi hanno le ore contate. Da oggi è attivo un servizio di segnalazione istantanea contro le fake news. Contro le notizie false. Che le chiamiamo così, in inglese, forse per ricordarci che sono tutta colpa dei social network, perché prima di Internet nessuno diceva bugie (e questa è ovviamente la bugia più grande).
Insomma la notizia è questa: per mettere la campagna elettorale al riparo dagli spacciatori di balle scendono in campo gli agenti del Commissariato della Polizia di Stato Online, reparto del benemerito Centro Nazionale Anticrimine Informatico. In realtà gli agenti erano già “in campo”, ma adesso saranno di più e dovranno occuparsi anche di fake news appunto.
Un problema serio, come si è visto nella campagna elettorale americana che ha portato Donald Trump alla Casa Bianca anche con il sostegno, non si sa quanto decisivo, di messaggi di propaganda pagati di nascosto da agenti russi. C’è lo stesso rischio anche in Italia? Possibile.
Qualche giorno fa si è scoperta una rete di oltre duemila account fasulli che rilanciavano su Twitter lo stesso messaggio che ringraziava il governo per la restituzione delle case ai terremotati. Solo che il messaggio era finto e anche gli oltre duemila profili, con tanto di nomi, cognomi e fotografie rubate a chissà chi, erano finti. Possibile che una operazione di questo tipo facesse capo a una piccola società informatica romana? Perché lo avrebbe fatto? Chi c’è dietro?
Lo abbiamo chiesto alla polizia postale ma ci ha risposto: non ci riguarda, non è una fake news. Ok, sono fake account che tentano di influenzare l’opinione pubblica ingannandola. Allora però quali sono le notizie false da combattere? Se un politico dice che nessun Paese al mondo prevede dieci vaccini obbligatori come fa l’Italia e non è vero, sta spacciando una notizia falsa? E se dopo che glielo fai notare, la ribadisce, è recidivo?
E se una sindacalista dice che abbiamo l’età pensionabile più alta d’Europa e l’orario di lavoro più lungo - falso anche questo - va denunciata alla polizia? Magari assieme all’altro leader che sostiene che in Italia c’è il record di delitti, quando non sono mai stati così pochi? E con quello che proprio ieri ha detto che l’innovazione distrugge posti di lavoro mentre si registra il record storico di occupati in Italia, in Europa e negli Stati Uniti? Ovviamente no, per noi.
Spetta ai giornalisti verificare i fatti e contestarli se serve con lo strumento del factchecking. E spetta ai lettori spargere la voce per far sì che se proprio non può vincere il migliore, vinca almeno il meno bugiardo.
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