I 10 anni di Minecraft, il videogame che non voleva esserlo
I numeri: 176 milioni di copie distribuite su ventuno piattaforme, a cui vanno aggiunti i circa 200 milioni di download di una versione fatta solo per il mercato cinese. È il videogame più popolare della storia, lo usano anche i professori per insegnare fisica o chimica. E i papà lo adorano

“Buon compleanno. Ti amo”. Con queste parole, in inglese, su Twitter, Markus Persson, detto notch, come la parte del telefonino dove sta la fotocamera, si è associato alle incredibili celebrazioni in corso prevalentemente su YouTube per i 10 anni di Minecraft. Il videogame più popolare della storia: 176 milioni di copie distribuite su ventuno piattaforme, a cui vanno aggiunti i circa 200 milioni di download di una versione fatta solo per il mercato cinese. Si calcola che ogni mese nel mondo circa 90 milioni di persone passino il tempo con questo videogioco che ha una grafica squadrata e pixelata molto vintage, anni ‘90 direi, eppure è straordinariamente moderno al punto che la definizione di “Lego dei videogame” sembra davvero riduttiva.
Tutto è iniziato a Stoccolma il 16 maggio 2009 con Markus Persson, un programmatore svedese che allora stava per compiere 30 anni. Rilascia in rete il prototipo di un giochino: inizialmente lo chiama "Cave Game", il gioco della caverna, perché il protagonista si muove in un mondo primitivo in cui deve costruire qualcosa con 32 cubi di legno e roccia. In questo esordio ci sono due mosse vincenti: il fatto di aver messo in rete poco più di una idea da sviluppare in base alle reazioni degli utenti; e l’idea stessa di un videogame dove non vinci o perdi, non ammazzi o vieni ammazzato, ma esplori e costruisci, meglio se con gli altri. Creatività e collaborazione.
L’anno dopo Minecraft diventa un vero videogioco ed è subito un successo. Markus fonda una società, la Mojang, per seguirne lo sviluppo e già nell’autunno del 2014 vende tutto a Microsoft per 2 miliardi e mezzo di dollari uscendo di scena con un messaggio spiazzante. Scrisse: "Non sono un vero sviluppatore, non sono un imprenditore, non volevo cambiare il mondo. Sono solo un nerd a cui piace esprimersi su Twitter. Ho fatto questa cosa perché mi divertiva e basta”.
Nel frattempo il mondo di molte persone è cambiato davvero però: Microsoft ha fatto una versione di Minecraft per le scuole che serve ai professori a spiegare concetti complicati di fisica o chimica, ma anche a raccontare la storia antica, ricreando il Colosseo per esempio. E diversi studi hanno dimostrato che giocare a Minecraft aiuta ad esprimersi e a fare amicizia i bambini affetti da autismo.
Per questo le parole più belle fra le tantissime che sono in rete in queste ore, sono quelle di un papà che ha scritto: "Lasciate stare il business, il marketing e tutte queste cose, i 10 anni di Minecraft sono stati gli anni in cui moltissime persone hanno trovato un luogo sicuro e accogliente dove esprimersi e socializzare e 10 anni di genitori come me che ogni giorno hanno pensato, meno male che c’è".
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