Non c’è più il Facebook di una volta. Da quando per combattere le fake news Mark Zuckerberg ha deciso di ridurre il peso delle notizie (come se per evitare cibo avariato uno decidesse di digiunare) il social network più grande del mondo assomiglia molto ad un condominio.
E’ presto per un verdetto finale, ma dopo due mesi l’impressione che è vedere solo quello che fanno e dicono amici e parenti abbia fatto perdere a Facebook un po’ del suo fascino riducendo il tempo che passiamo in rete (si calcola che siano circa 50 milioni di ore al giorno in meno). Del resto la partita delle notizie era diventata troppo rischiosa per Zuckerberg visto che i suoi magici algoritmi si erano dimostrati incapaci di distinguere tempestivamente una notizia falsa da una vera, e che la soluzione di affidarsi per il controllo a uomini e donne era obiettivamente troppo costoso viste le dimensioni raggiunte da Facebook (oltre due miliardi di utenti).
Ora pare che per recuperare attrattiva, soprattutto fra i più giovani, Zuckerberg abbia deciso di puntare sulla musica. Sui video musicali. E’ il mercato dominato da YouTube, la piattaforma di Google, rivale numero uno di Facebook nel mondo digitale. Zuckerberg deve essersi accorto del problema guardando i dati del 2017: il contenuto più condiviso non è stata una news né una fake news, ma un video musicale, il video di Despacito, che ha raggiunto oltre 22 milioni di condivisioni.
Solo che le persone lo condividevano su Facebook e poi lo andavano a vedere su YouTube che incassava le royalties. Lo scorso anno poi c’è stato un altro caso che deve aver fatto riflettere Zuckerberg: la famosa cover di un brano di Ed Sheeran - Castel on the Hill - fatta da un fan, postata sui social e prontamente fatta rimuovere dalla casa discografica (con tante scuse da parte di Ed Sheeran ai suoi fans e mentre su YouTube dilagano le compilation di cover di questa e altre hit).
Si è così scoperto che la sola Universal, la principale etichetta discografica, ha collezionato decine di migliaia di richieste simili nei confronti di Facebook: “Levate quel video, non ne avete i diritti”. Ora Facebook ha appena firmato una serie di accordi con Universal, Sony/ATV e altri per gestire questi casi e affacciarsi in questo mercato. L’idea è che quando ci colleghiamo sulla nostra pagina profilo presto ci sia un pulsante per vedere video musicali.
Alcuni dicono che entro l’anno 250 mila video musicali saranno disponibili su Facebook. Sicuramente rispetto alle news per Facebook si tratta di una materia meno pericolosa da maneggiare. E può essere la strada per contrastare il declino che secondo gli ultimi dati sarebbe già iniziato.