L'anno in cui il 51% degli abitanti del Pianeta si è connesso ad Internet

Cosa ci lascia il 2018 del mondo digitale? Le scuse di Zuckerberg, lo stress di Musk, ok, ma l'uso della rete nel mondo racconta che siamo nel pieno della più grande rivoluzione esistenziale dell'umanità

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 (Afp)
Persone che guardano il cellulare in attesa di entrare nella metro di Pechino 

E’ stato l’anno delle scuse di Mark Zuckerberg. Alla fine si è perso il conto di quante volte il fondatore e amministratore di Facebook ha dovuto dire “mi dispiace”. La sua immagine sulla sedia di una commissione del Congresso americano, in giacca e cravatta scura al posto dei soliti jeans e della felpa col cappuccio con cui si era presentato persino a Wall Street, è forse la foto dell’anno per quello che riguarda la tecnologia.

Nello sguardo smarrito di Zuckerberg che risponde alle domande, spesso senza senso, dei parlamentari ci sono due storie: l’assoluta impreparazione dei nostri politici quando si tratta di parlare di digitale e la scoperta che la Silicon Valley non sta lì a cercare di salvare il mondo ma per conquistarlo. Con le buone o con le cattive se serve.

La caduta degli dei tecnologici ha coinvolto anche Elon Musk: aveva iniziato il 2018 promettendo un razzo per portarci da New York a Shanghai in poco più di mezz’ora; e a un certo punto ha persino spedito una Tesla rossa fiammante nello spazio con la musica di David Bowie a palla, forse il massimo gesto futurista del nostro tempo; ed è finito raccontando al mondo in lacrime del suo esaurimento nervoso.

In Italia ha vinto le elezioni un partito che era nato da un blog ma il potere lo ha preso un politico che come numero di seguaci su Facebook non ha rivali in Europa (nonostante quei selfie quotidiani, che fanno orrore ai benpensanti, mentre mangia cibi vari con la etichetta in vista, manco fosse un influencer).

Ma se questa è stata la facciata, la sostanza sono i numeri. Il 2018 è stato soprattutto l’anno in cui per la prima volta è stato superato il fatidico traguardo del 51 per cento di abitanti della Terra connessi a Internet. E’ successo qualche giorno fa. Secondo l’ITU siamo a quota 3 miliardi e 900 milioni di utenti, secondo altri invece abbiamo già superato i 4 miliardi. Dettagli.

Quello che conta è che siamo nel pieno della più grande rivoluzione non solo industriale ma esistenziale dell’umanità. In un decennio è cambiato tutto e continuerà a cambiare. Nel 2019 gli assistenti vocali porteranno Internet in tutte le case connettendo le cose; se con la velocità 4G abbiamo potuto finalmente vedere le serie tv in streaming, con il 5G abiliteremo servizi inimmaginabili; e forse capiremo finalmente a cosa serve la famosa blockchain di cui alcuni parlano con lo stesso entusiasmo con cui gli stessi si accreditavano come esperti di smart cities qualche anno fa. Sarà complicato, il futuro, ma sarà entusiasmante.

 


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