Uno dei grandi problemi dell’innovazione in Italia, uno dei motivi per cui è così difficile trasformare l’Italia in un paese davvero digitale, è che magari fai anche le leggi giuste (raramente), magari le scrivi anche bene (non sempre), ma poi queste quasi mai diventano la nostra vita quotidiana. Lo dico meglio: non vengono attuate, restano lì a galleggiare sulla Gazzetta Ufficiale, qualcuno le cita con enfasi nei convegni, i ministri di turno se ne prendono il merito in un tweet, e la cosa finisce lì. L’Italia resta una paese ostinatamente analogico.
Non parliamo di una fissazione per impallinati: rendere l’Italia digitale vuol dire avere una pubblica amministrazione più efficiente e meno corrotta e in particolare vuol dire avere servizi pubblici (intendo la scuola, gli ospedali, i rifiuti, i trasporti) che funzionano meglio. Aggiungo, un paese che usa bene il digitale avrebbe anche una economia più forte.
L’altro problema, l’altro motivo riguarda le competenze digitali degli italiani, la nostra capacità di utilizzare al meglio le opportunità della rete, ma di questo ne parliamo un’altra volta. Restiamo sulle leggi: come far sì che diventino vita quotidiana? Come si fa a imporre alle decine di migliaia di uffici pubblici di prenderle sul serio e attuarle? Una strada la sta percorrendo il nuovo commissario di governo per il digitale Luca Attias.
Qualche giorno fa ha firmato un protocollo d’intesa con la Corte dei Conti, l’ente per cui ha lavorato tutta la vita prima di assumere l’attuale incarico. E’ praticamente passato inosservato ma contiene un principio chiave: chi non si digitalizza, fa un danno al paese. Un danno all’erario, per usare il linguaggio della Corte dei Conti.
E quindi se si ostina a non fare nulla, quel danno sarà tenuto a pagarlo. A volte i protocolli non hanno miglior fortuna delle migliaia di leggi inattuate, ma questo davvero potrebbe avere una sorte diversa. Se la Corte si metterà sul serio a ricordare alle amministrazioni pubbliche che la digitalizzazione va fatta presto e bene, oppure verranno sanzionate, forse finalmente avremo trovato la pietra filosofale per trasformare un vecchio e glorioso paese analogico, in un paese in grado di giocare la partita del futuro.