Così il web rende una poesia di Borges senza fine
Nel 1964 il poeta scrisse "ringraziare voglio" dicendo che era inesauribile. Adesso una giovane storyteller ha creato un sito web dove tutti possono scrivere un verso per ringraziare di qualcosa

Sappiamo benissimo cosa e chi ci fa arrabbiare. O addirittura indignare. O cosa ci fa paura. E cosa vorremmo cambiare nel mondo. E di solito lo scriviamo sui social network che a volte per questo sembrano essere diventati uno sfogatoio. Ma conosciamo altrettanto bene anche cosa o chi dovremmo ringraziare ogni giorno perché rende la nostra vita migliore?
Da questa domanda prende le mosse un affascinante progetto di storytelling digitale di Lorenza Anselmi, 30 anni, professionista della comunicazione digitale, appena diplomata alla Scuola Holden di Torino. Lorenza è partita da una poesia, una poesia molto famosa di uno scrittore e poeta argentino scomparso 30 anni fa. Si chiamava Jorge Luis Borges, ha scritto alcuni libri immortali e, nel 1964, una poesia unica, speciale. Una poesia che non finisce mai. Si chiama “Altra poesia dei doni” e ha un incipit, un inizio, memorabile: Ringraziare Voglio. E da qui il poeta elenca tutte le cose per cui vorrebbe ringraziare.
Un elenco lungo, al termine del quale Borges scrive: “Ringraziare voglio per il fatto che questa poesia è inesauribile/ e si confonde con la somma delle creature/ e non arriverà mai all’ultimo verso/ e cambia secondo gli uomini”. Ma come fare a rendere una poesia davvero “inesauribile”? Con Internet. Lorenza Anselmi ha quindi aperto un sito web per lanciare un progetto collettivo, “antidoto all’odio e all’apatia”, dice. Perché ricordarci ogni giorno delle cose che rendono bella la nostra vita nonostante tutto, ci rende migliori.
Dice Lorenza: “Viviamo un tempo di emergenze economiche e sociali a cui sempre piuÌ€ reagiamo con cinismo, risentimento o apatia. Un tempo in cui dimentichiamo la bellezza e il mistero che danno senso alla vita”.
Lorenza ha chiesto quindi a tutti di mandare uno, due, tre versi, non c’è un limite in verità, che partissero da #ringraziarevoglio e la risposta della rete è stata entusiasmante. Cito alcuni versi fra i tantissimi che si trovano sul sito:
“Per l’istante prima di un tuffo”,
“per tutti i libri che non ho ancora letto”
“per il concerto di Colonia di Keith Jarret”
“per le gentilezze fra sconosciuti”
“per i tuoi occhi azzurri, grandi come il mare, nei quali mi perdevo”.
Leggerli, questi versi, è un inno alla vita quotidiana. E voi, voi che mi state leggendo, per cosa “ringraziare volete”? Ho chiesto a Lorenza di poter adottare il suo progetto e oggi vi dico: scrivetemi, scrivetemi i vostri versi a dir@agi.it, e vediamo se riusciamo tutti insieme a rendere inesauribile la poesia della nostra vita.