ll computer grande come un chicco di sale
È un vero computer, alimentato a energia solare (non c’è posto ovviamente per collegare ad una presa di corrente elettrica), ed ha una potenza di calcolo paragonabile a quella dei personal computer che usavamo negli anni ‘90. A cosa serve? A tante cose

Hanno creato il computer più piccolo del mondo. Ogni tanto succede. Il viaggio verso l’infinitamente piccolo dell’elettronica appare senza fine governato da due leggi che con qualche aggiustamento continuano a valere, la legge di Moore e la legge di Bell. Questo lo ha creato la IBM e non ha ancora un nome, ma se ne conoscono le dimensioni e il prezzo: misura un millimetro per lato, e quindi è più piccolo di un granello di sale grosso, e costa 10 centesimi.
È un vero computer, alimentato a energia solare (non c’è posto ovviamente per collegare ad una presa di corrente elettrica), ed ha una potenza di calcolo paragonabile a quella dei personal computer che usavamo negli anni ‘90. Solo, appunto, misura un millimetro per lato e costa dieci centesimi. Il precedente campione risale al 2015, si chiama Michigan Micro Mote, M al cubo per gli amici. E misura mezzo centimetro per lato, cinque volte tanto.

Ma per apprezzare davvero questa notizia forse conviene fare un viaggio nel tempo per scoprire uno dei primi computer della storia, il mitico ENIAC, realizzato negli Stati Uniti per calcolare dove lanciare i missili alla fine della seconda guerra mondiale, famoso anche perché i programmatori che lo usavano erano tutte donne. Bene, l’ENIAC occupava una stanza di 3 metri per 90, 180 metri quadri, e pesava 30 tonnellate. Era costato quasi mezzo milione di dollari e per farlo funzionare serviva così tanta energia elettrica che quando lo misero in funzione si spense un intero quartiere di Filadelfia. Allora sembrò a tutti un prodigio: il giorno dell’inaugurazione, il 14 febbraio 1946, il cronista del New York Times scrisse che era in grado di moltiplicare 97.367 per sé stesso 5000 volte in un secondo e che risolveva in 15 secondi calcoli che prima avrebbero richiesto settimane. Eppure paragonato al granello di sale di IBM sembra l’uomo di Neanderthal rispetto a noi.
A che servirà il computer che sembra un chicco di sale? A un sacco di cose: lo potranno mettere ovunque, e lì potrà ricevere dati, calcolare problemi e trasmettere soluzioni. Le prime applicazioni previste sono per il trasporto delle merci, per impedire furti e truffe. Usando la tecnologia che sta dietro i bitcoin, la blockchain. Il prossimo passo sarà un computer nell’aria che respiriamo.
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