Nel club delle aziende da 500 miliardi di dollari, un circolo molto esclusivo dove la fanno da padroni Apple e Google, Facebook e Microsoft, è appena entrata per la prima volta una azienda cinese. E sono abbastanza sicuro che quasi nessuno l’abbia mai sentita nominare. Si chiama Tencent, ha sede a Shenzen, davanti ad Hong Kong alla cui Borsa è quotata dal 2004. Tra i tanti, c’è un dato che fa scalpore: chi quell’anno ha comprato 9000 dollari in azioni di Tencent, oggi ne avrebbe in tasca un milione. "Come trasformare novemila dollari in un milione" è il segreto di Tencent.
Tencent nasce come fornitore di Internet, quello che da noi fanno aziende come TIM, Fastweb e Vodafone per citarne alcune, ma oggi è diventato il principale attore della scena digitale cinese: il suo social network, WeChat, ha 980 milioni di utenti; ha un sistema di pagamenti diffusissimo, la più grande piattaforma di videogiochi del mondo con titoli che assomigliano ai nostri successi come Clash Royale, e una sezione di ebook, di libri digitali, che ha a sua volta appena trionfalmente debuttato in Borsa.
Insomma è un po’ Facebook, un po’ Amazon, un po’ tante altre cose. Dietro questo colosso c’è Ma Huateng, detto Pony Ma, un ingegnere di 46 anni considerato il più generoso filantropo cinese, che vive lontanissimo dai riflettori: ha fondato Tencent 19 anni fa, nel 1998, due mesi appena dopo la nascita di Google a Mountain View. Ma di quello che accade in Silicon Valley sappiamo tutto, mentre ignoriamo o snobbiamo quello che capita al di là della Grande Muraglia cinese. Dove certo c’è un Internet molto diverso, controllato e censurato, eppure vivacissimo. E con il quale nei prossimi anni faremo i conti. Perché se è vero che è molto complicato per una azienda digitale occidentale operare in Cina (come sa bene Mark Zuckerberg, al quale non è bastato imparare il mandarino), non è difficile immaginare il contrario: e cioé la prossima offensiva di WeChat e di Alibaba, l’Amazon cinese, per conquistare i nostri mercati. Come andrà a finire è impossibile dirlo: sul web non contano le bandiere, vincono i servizi migliori. E i soldi: per questo diventa interessante una notiziola dei giorni scorsi, l’acquisto da parte di Tencent del 12 per cento di Snapchat, il social network preferito dai millennials occidentali, con base a Los Angeles. Se ci sarà davvero una battaglia tra colossi digitali, è appena iniziata.