Se c’è una fattore sul quale Amazon punta forte è la puntualità. Se, quando compri qualcosa online, ti dice che quella cosa ti arriverà a casa domani, domani ti arriverà a casa. Dovunque tu sia. Qualche giorno fa uno dei tanti vice presidenti ha mostrato su un palco l’ultimo drone consegna pacchi di casa Amazon; in un video lo si vede attraversare qualche infinita pianura del Mid West americano per atterrare su una sorta di base per droni allestita su un campo di grano dove lo aspetta il destinatario del pacco che altrimenti avrebbe atteso diversi giorni.
Quando prendi un impegno, mantenere la parola data è importante. Anzi, essenziale. Lo stesso non può dirsi per gli impegni che Amazon ha preso verso il pianeta terra. L’impegno ad inquinare di meno, a far ricorso a energia rinnovabile, a diventare carbon neutral, cioé a compensare le emissioni di anidride carbonica, cosa che per esempio Microsoft e Google fanno da anni.
Su questo però gli impegni di Jeff Bezos sono come certe cambiali dei film di Totò: dei “pagherò”, ma intanto guadagno e continuo ad essere l’uomo più ricco del mondo. Qualche giorno fa all’assemblea degli azionisti un gruppo di dipendenti gli ha chiesto di prendere un impegno vero, con una data certa, per combattere l’emergenza climatica dovuta all’inquinamento. Ma lui non è nemmeno salito sul palco ad ascoltarli. È rimasto dietro le quinte.
Eppure i sogni spaziali di Bezos, il progetto Blue Moon di costruire colonie per esseri umani fra le stelle, non dovrebbe confliggere con il fatto che nel frattempo il pianeta va curato, no? Sarebbe importante saperlo ma come tutti i potenti Bezos non è uno che risponde volentieri a domande non concordate, preparate e approvate.
Ieri per esempio era a Las Vegas per la sua conferenza re:Mars dedicata alle nuove tecnologie. Sul palco ha fatto irruzione una attivista che gli ha chiesto di fermare le crudeltà commesse contro i polli negli allevamenti con cui Amazon lavora. Bezos l’ha ignorata e ha continuato a rispondere alla domanda, concordata, di una giornalista, sul progetto per portare Internet nelle aree rurali tramite una rete di satelliti. È il futuro, e non prevede il giornalismo.