E quindi è Despacito la canzone record di tutti i tempi. La più ascoltata di sempre in streaming ovvero senza comprarla, ma via Internet, usando Spotify, YouTube, Apple Music, Deezer e altre piattaforme. Lo streaming è un flusso, paghi quello che ascolti, in qualche caso neanche paghi, ma accetti solo di ascoltare uno spot pubblicitario. Sempre soldi sono per gli artisti. E’ l’industria musicale che trova una nuova vita. Despacito in sei mesi è stata ascoltata in questo modo quattro miliardi e seicento milioni di volte (senza contare ovviamente le radio e quelli che il il disco lo hanno comprato in formato digitale scaricandolo oppure lo hanno comprato fisicamente).
E’ Despacito quindi, che in tanti abbiamo detto “basta Despacito”, non ne possiamo più eppure abbiamo continuato a canticchiarla e a ballarla come se fossimo posseduti da quel ritmo, come si vede in un meraviglioso video parodia dei napoletani The Jackal (che pure da solo ha superato il mezzo milione di visualizzazioni su YouTube in due mesi). Despacito, che è finita sulla playlist del premier canadese Trudeau. Despacito, che in rete si trovano video dove viene cantata in decine di lingue diverse, alla faccia di chi vuole costruire muri, magari storpiando qualche parola come è accaduto alla prima e più celebre reinterpretazione, quella di Justin Bieber. (qui una versione in italiano per esempio)
E’ una bella storia, al di là del valore intrinseco della canzone. E’ bella la storia di Luis Fonsi, il cantante, che fuori dell’America Latina non conosceva nessuno prima e che oggi dice che per lui è stato come vincere la lotteria, e che per questo motivo sa che non succederà mai più perché non puoi vincere la lotteria due volte. E per il senso più profondo di questo record: perché azzera una volta per tutte le polemiche e gli allarmi dei vecchi parrucconi che dicevano che Internet avrebbe ucciso la musica. E invece ha soltanto cambiato il modo di farcela ascoltare, sempre e comunque. E lo stesso accadrà per gli altri settori della nostra vita: l’innovazione digitale cambierà il modelli di business, ma per chi ha contenuti e coraggio, il futuro è adesso.