Se avete una figlia adolescente c’è una parola che dovete assolutamente conoscere. E’ Musical.ly. E’ un social network di video musicali creati dagli utenti col telefonino. Video brevissimi, di 15 secondi, ma molto creativi, con un montaggio spesso serratissimo. E rigorosamente in playback. Nel senso che la protagonista si limita a muovere le labbra come se cantasse ma la voce è di una cantante vera e famosa. Musical.ly è il motivo per cui sempre più spesso vi capita di vedere delle adolescenti aprire la bocca come pesci mentre abbozzano un balletto il tutto ripreso da un telefonino. E subito caricato in rete. Non ne sto affatto parlando male, anzi alcuni video sono davvero ben fatti (qui quello considerato il migliore di sempre). E fanno incetta di like scalando la classifica dei musers. La più brava del mondo è una certa Ariel Martin, detta Baby Ariel, che ha 19 milioni di fan. I più bravi in Italia sabato 20 maggio saranno a Roma per la prima sfida dal vivo. L’occasione giusta per capire che storia ha Musically e cosa può diventare.
Intanto i fondatori. Sono due cinesi: Alex Zhu e Luyu Yang. Il quartier generale è a Shanghai (mentre la sede nel paradiso fiscale delle isola Cayman non è un bel segnale). L’idea iniziale era una piattaforma per consentire agli utenti di fare video creativi per insegnare a fare qualcosa: i tutorial. Poi ci si è accorti che la musica in playback unita ai social network tirava molto di più. Il lancio tra anni fa, nel maggio 2014. Oggi Musically ha 200 milioni di utenti, tutti tra gli 11 e i 21 anni, la metà negli Stati Uniti, 4 milioni solo in Italia. Il dato impressionante è la partecipazione: ogni giorno vengono creati e caricati oltre 13 milioni di video. E quando nel 2015 Selena Gomez si è rivolta alla community di Musically per lanciare “"Kill ‘Em With Kindness", il risultato sono state un milione e 300 mila clip. Secondo alcuni nei primi tre anni neanche Facebook e Twitter erano partiti così bene. E infatti sono arrivati i soldi: non ancora i profitti per la verità, ma gli investitori, 116 milioni di dollari.
E’ un mercato complicato quello dei video super corti: qualcuno forse ricorda che Twitter lanciò Vine (video di sei secondi) che nel frattempo ha chiuso. Ma Musical.ly, grazie alla passione delle adolescenti di tutto il mondo, sembra avere preso la corsia vincente: nel suo futuro potrebbe esserci il matrimonio con Apple o Disney.