E’ successo di nuovo. Un uomo ha volato. Non su un aereo o su un elicottero. Da solo. Si è montato due motori sulle gambe, quattro sulle braccia, ha fatto il pieno di cherosene e si è alzato. E’ successo a Vancouver, qualche giorno fa in occasione del TED, la conferenza che ogni anno riunisce i migliori innovatori e inventori del mondo. Lui si chiama Richard Browning, ha 38 anni, è un ex soldato inglese, ma anche un maratoneta, un triatleta e un inventore. Per un anno nel garage della sua casa, a Salisbury, ha lavorato al progetto di costruirsi un vestito come quello di Iron Man, per poter volare. Ha fondato una startup, Gravity, ed ora pare che sia pronto. La dimostrazione di Vancouver è stata un successo, anche se nel video si vede che il volo dura pochi secondi e lui si alza dal suolo di pochi metri. Prudenza giustificata. Ma serve prudenza anche per commentare certi annunci che ogni volta sembrano portarci al traguardo di uno dei grandi sogni dell’umanità. Volare appunto.
E’ dall’Antica grecia che ci portiamo dietro il mito di Icaro, che volò con le ali costruite dal padre Dedalo per fuggire da un labirinto. Di uomini volanti sono pieni i fumetti di fantascienza: spesso volavano grazie al motore in uno zainetto, o in una cintura, oppure come Browning, nelle gambe e nelle braccia. Ma l’impresa di Vancouver, seppure notevole, non è ancora il traguardo, è solo una tappa in un percorso iniziato addirittura 98 anni fa in Russia in occasione del primo zainetto col motore; da lì in poi è stata una serie di annuncia storici, come quello che ha visto uno svizzero volare sopra le Alpi con un’ala attaccata alla schiena, o quell’altro che addirittura apri la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Los Angeles del 1984 atterrando davanti al presidente americano Ronald Reagan; o il rocketman che si esibiva nel tour mondiale di Michael Jackson, che forse per questo motivo di chiamava Dangerous Tour. Ma un jetpack completo e brevettato è in vendita su Internet: lo commercializza una società della Nuova Zelanda, costa 150 mila dollari e serve, dicono, a salvare vite umane. Questo per dire che se l’impresa di Browning è ancora lontana dal traguardo, il mito di Icaro prima o poi sarà realtà.