E’ allarme governissimo nelle segreterie dei partiti. La competizione durissima nel centrodestra, che al momento premia in parte Matteo Salvini, e la debolezza del Pd, hanno fatto accendere i riflettori sullo scenario ‘paracadute’ del governo di larghe intese.
Poche settimane fa molti osservatori, e anche qualche leader, davano per scontato che alle elezioni non avrebbe vinto nessuno in modo netto e si sarebbe dovuto far ricorso a un governo trasversale, con l’apporto di Fi, Pd e alcuni partiti minori. C’era già chi aveva anche ipotizzato una miniscissione in Lega e Leu, con le ali ‘responsabili’ a dare man forte a questo progetto.
Nonostante le smentite dei diretti interessati, da Silvio Berlusconi a Matteo Renzi, la lettura in controluce delle loro dichiarazioni faceva sospettare ai più che alla fine, se costretti, i due avrebbero rinverdito il patto del Nazareno per un governo di scopo, magari anche solo per riformare la nuova legge elettorale. E alcuni restroscena indicavano addirittura nella nuova alleanza la prima scelta nel cuore dei due rivali.
Ma la scalata della Lega nei sondaggi (anche se non tutti sono univoci in questo senso) rispetto a Forza Italia e la difficoltà in cui si dibatte ancora il Pd fanno pensare che anche in caso di stallo il fantomatico governissimo potrebbe non avere i voti.
Se addirittura si arrivasse al sorpasso di Salvini su Berlusconi, ragionavano in queste ore alcuni deputati in Transatlantico, sarebbe difficile per il Capo dello Stato formare un governo sostenuto da due partiti minoritari. In effetti sarebbe ben più facile affidare l’incarico per tentare di dar vita a un esecutivo a un partito arrivato primo nelle urne, perlomeno all’interno di una coalizione. “Come si fa a portare a palazzo Chigi i due partiti arrivati terzo e quarto?” si chiedono sgomenti i parlamentari dem e azzurri.
Per questo sarebbe partito l’allarme e i due leader di Fi e Pd stanno cercando di motivare le truppe nelle ultime tre settimane di campagna elettorale. Con il Cavaliere tornato in gran spolvero dopo la pausa forzata di qualche giorno, per cercare di staccare definitivamente Salvini. E Renzi impegnato a tutto campo, con il supporto di Paolo Gentiloni e dei ministri più graditi agli elettori. Ovviamente si tratta di scenari che si portano dietro due incognite. La prima, ovviamente, è il voto reale degli italiani che negli anni passati ha smentito i sondaggi. E poi l’effetto Germania: il governo di Grande coalizione tedesco sta facendo morti e feriti nei due partiti che hanno siglato il patto, un effetto negativo che forse non tutti vorranno accollarsi anche in Italia.