La violenza sulle donne, il terremoto e il cyberbullismo sono state tre piaghe dell’anno che sta per chiudersi, tre drammi che hanno attirato l’attenzione, lo sdegno e il dolore dell’intero paese. Ma Sergio Mattarella, scegliendo i 30 eroi civili premiati con l’ordine al merito della Repubblica italiana, ha voluto dare un segno di speranza, di riscatto e di incoraggiamento ed ha nominato uomini e donne che hanno saputo reagire, a volte silenziosamente ma con tenacia, alle tragedie che avrebbero potuto travolgerli.
La più famosa è Gessica Notaro, che ha denunciato il suo ex fidanzato che l’ha sfregiata e si batte per sensibilizzare ragazzi e ragazze sulla violenza di genere. Ma ci sono anche i vigili del fuoco come Giuseppe Bove e Teresa di Francesco hanno salvato il piccolo Ciro travolto dalle macerie del terremoto di Ischia. Tra i nuovi Cavalieri ci sono protagonisti del volontariato in Italia e all’estero, ma soprattutto tanti insegnanti e operatori culturali che con il loro impegno stanno cercando di illuminare zone degradate delle città o di far rivivere grazie alla presenza di una scuola intere comunità cancellate dal sisma del centro Italia. E tra i trenta insigniti, che in primavera saliranno gli scaloni del Quirinale per ricevere le insegne dorate dalle mani del presidente della Repubblica, c’è anche Ilaria Bidini, che ha denunciato i tanti episodi di bullismo e cyberbullismo di cui è stata vittima.
Insomma, a pochi mesi dal voto, Mattarella ha voluto raccontare un’altra Italia. Non più travolta dall’emergenza migranti (e infatti diversamente dall’anno scorso poco o nulla nelle trenta onorificenze è legato a questo tema), sempre alle prese con gli strascichi della crisi economica e dei disastri ambientali, ma che reagisce e si impegna anche nella lotta a vecchi e nuovi fenomeni sociali. E dunque la violenza alle donne, tema caldo anche in questi giorni, che catalizza l’attenzione e forse una nuova consapevolezza in uomini e donne. Ma anche il bullismo attraverso i social, che si accanisce sulle persone più deboli e arriva fino a investire la politica e le istituzioni: una nuova frontiera dell’odio che rischia di investire tutto e tutti in una barbarie del secondo millennio. Mattarella cerca di porre un freno, per quel che è in suo potere, indicando i drammi, ma anche lanciando un segnale di fiducia e facendo capire che la luce in fondo al tunnel a volte c’è davvero.