Nasce la stanza dei lobbisti a Montecitorio

Un modo per regolamentare chi rappresenta interessi di aziende, categorie e cittadini ed evitare assalti e bivacchi

Nasce la stanza dei lobbisti a Montecitorio

Stop al bivacco dei lobbisti, appostati nei corridoi di Montecitorio e pronti all’assalto del deputato o del presidente di commissione. Da oggi i “rappresentanti di interessi” avranno una loro stanzetta, allo stesso piano dell’aula, dove potranno attendere di parlare con i parlamentari durante i lavori di approvazione delle leggi.

La Camera dei deputati sta trasformando in atti pratici il regolamento sui lobbisti (mai citati con il nome inglese) per cercare di fermare il malcostume del ‘mercato delle vacche’, delle trattative segrete e del vero e proprio pressing sui deputati da parte di chi, anche legittimamente, rappresenta gli interessi di una azienda, una categoria, un gruppo di cittadini.

Le lobby, va detto, riguardano infatti diverse tipologie: si va da chi rappresenta un comparto produttivo (aziende o gruppi di aziende) ai rappresentanti dei lavoratori, da intere categorie come avvocati o medici a gruppi di cittadini come i consumatori o i malati, fino alle Organizzazioni non governative. Un vasto mondo di interessi anche trasparenti che vuole dire la sua quando si decide una legge che li riguarda.

Purtroppo l’assenza di regolamentazione, che invece è presente in quasi tutte le assemblee del mondo occidentale, aveva portato negli anni ad avere un vero e proprio assalto di consulenti, ex parlamentari, sedicenti giornalisti alla ricerca spasmodica di un tesserino in prestito per entrare a Montecitorio e soprattutto nelle settimane di approvazione della manovra economica a un vero e proprio bivacco sui divanetti davanti alle commissioni Bilancio e Finanze. Con tanto di assalti all’emendamento, al singolo deputato, al giornalista, per suggerire modifiche, perorare cause, avere notizie fresche.

Da anni si era messa in cantiere una regolamentazione, già in stato avanzato nella scorsa legislatura. All’inizio di questa il M5s aveva più volte protestato per il malcostume di personaggi di dubbia collocazione presenti nei corridoi della camera come del Senato. Alla fine, in assenza di una legge, la Camera ha deciso di procedere con la proposta di Pino Pisicchio varando un regolamento interno, approvato il 27 aprile 2016, con la sola astensione del M5s che avrebbe voluto norma più stringenti.

Il regolamento prevede un registro pubblico, la fedina penale pulita, un anno sabbatico per gli ex parlamentari che fanno lobbing, una relazione annuale di ogni lobbista sull’attività svolta. Ma anche uno spazio riservato: una stanza in cui incontrare i deputati e seguire i lavori delle commissioni attraverso tv a circuito chiuso. Per liberare così definitivamente i corridoi del palazzo da chi parlamentare non è. 



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