Ci vogliono 170 anni per colmare il gap salariale tra donne e uomini. Buon 8 marzo
Una ricerca Oxfam mostra che è aumentata la diseguaglianza economica e salariale. Le donne guadagnano il 23% in meno degli uomini

“Non puoi salvare il mondo finché metà del mondo è schiacciata”. Sono parole di Charlotte Perkins Gillman, una suffragetta di inizio secolo, drammaticamente vere ancora oggi. Il mondo in cui viviamo è molto diverso da quello di metà Ottocento, e questo anche grazie alle conquiste sociali e civili che le donne si sono guadagnate nel corso della storia, in particolare nei paesi occidentali. Conquiste che hanno portato beneficio a tutta la società, e non solo alle donne stesse. Eppure ancora molto resta da fare, a livello globale e all’interno dei singoli paesi.
In un nuovo rapporto pubblicato il 7 marzo, Un’economia che funziona per le donne, Oxfam sottolinea come sia aumentata la disuguaglianza economica, salariale, di accesso al mercato del lavoro e ai fattori produttivi tra uomini e donne. Il salario di una donna è in media il 23% in meno di quello di un uomo e con l’attuale trend serviranno infatti ancora 170 anni per colmare il gap retributivo a livello globale. E ancora, nel mondo quasi 600 milioni di donne sono occupate in lavori precari che vanno dal lavoro di cura domestico ad attività agricole di sussistenza, soprattutto nei Paesi poveri.
Un allargamento della forbice che incide sempre di più sulla vita di milioni di donne soprattutto nei Paesi poveri dove questa disparità di retribuzioni e di opportunità di accesso al mercato del lavoro, costa fino a 9 mila miliardi dollari all’anno di mancate risorse, che potrebbero permettere l’uscita dalla povertà estrema di una fetta sempre maggiore di quei 795 milioni di persone che ancora oggi soffrono la fame.
Perché investire sulle donne significa promuovere lo sviluppo sociale, umano ed economico delle società, nei paesi più avanzati e in quelli in via di sviluppo. In Africa - dove 184 milioni di persone (1 su 4) soffrono la fame - dare alle donne lo stesso accesso degli uomini alla terra e al credito significa migliorare il rendimento dei raccolti del 20-30%; un circolo virtuoso che a livello globale porterebbe a ridurre la fame di quasi il 20%.
Per contribuire a questo obiettivo Oxfam è impegnata, fino al 31 marzo, nella campagna Sfido la fame, a sostegno dei progetti di sviluppo rurale e di empowerment femminile in Sudan e Senegal. E’ possibile sostenere i progetti di Oxfam al fianco delle donne grazie a una donazione con SMS solidale o chiamata da telefono fisso al 45528: potremo utilizzare questi contributi per sostenere circa 13 mila persone, per la maggior parte donne, attraverso progetti di cooperazione finalizzati a migliorare la produzione di cibo, l’accesso alle risorse e al credito, rafforzandone la capacità di creare e ommercializzare prodotti agricoli e artigianali in Sudan (scheda) e Senegal(scheda).
Solo colmando il divario tra uomini e donne, in termini di opportunità e diritti, sarà possibile sconfiggere la povertà estrema entro il 2030, salvando dalla fame fino a 150 milioni di persone nel mondo. Non si tratta del futuro di una metà del pianeta: si tratta del futuro di tutti noi.