Il miglior live italiano è quello un po' indie e molto pop di Cosmo
Ventuno date in due mesi sfiancherebbero qualunque artista, ma Marco Jacopo Bianchi è uno che sa sempre far divertire perché è il primo a divertirsi. Anche quando lo addobbano D&G

Sentite il caldo che arriva? State programmando già le vostre vacanze? Già chiamato l’Aci in stile 'Bianco, Rosso e Verdone' per informarvi su eventuali perturbazioni e code in autostrada?
Se le vostre partenze fino a ieri dovevano essere intelligenti da oggi dovranno fare un passo in più, perché maltempo e file chilometriche non saranno gli unici ostacoli da dribblare, il problema quest’anno è come evitare un live di Cosmo.
Tutti lo chiamano, tutti lo vogliono
Da Nord a Sud, da Est a Ovest, non incappare in Cosmo che suona sarà un’impresa. Come un moderno Figaro tutti lo chiedono, tutti lo vogliono, e lui non si nega a nessuno.
Intendiamoci, si scherza, i suoi show sono feste che calamitano pubblico che manco alle svendite di Zara, di quelle feste, appunto estive dove si finisce ubriachi, fradici di sudore e soddisfatti come dopo un’intensa notte di passione.
Chi è Mario Jacopo Bianchi
E a soddisfarvi è lui: Marco Jacopo Bianchi, in arte Cosmo, classe ’82, da Ivrea, città dove ancora vive e che non ha la minima intenzione di lasciare. Padre di due bambini e, ormai ex, professore di storia in un istituto superiore. La sua parabola si definisce realmente nel 2016 con il singolo, splendido, 'L’ultima festa' che si rivelerà essere scarsamente profetico perché di feste Cosmo ne renderà speciali tante. Tantissime.
Il segreto del professor Bianchi è avere colpito un nervo scoperto della discografia italiana andando a colmare con estrema prontezza un vuoto creatosi nel mondo dell’elettronica, aggiungendogli un pizzico di autorialità vagamente indie che rende il tutto estremamente gradevole. Specie dal vivo. Molto pop(ular). Per gli amanti delle etichette, synth pop.
Ventuno date in due mesi
Ventuno le date finora annunciate, dal 28 giugno al primo settembre, senza sosta, senza respiro. Uno preso probabilmente qualche giorno fa, quando ce lo ritroviamo nella veste inedita di modello per Dolce&Gabbana. Vestito, c’è da dire, in maniera inguardabile, ma questa non è colpa sua presumiamo.
Il perché i due stilisti abbiano scelto proprio Cosmo (insieme al compare Tommasone Paradiso, nostro idolo indiscusso saecula saeculorum) è facile a dirsi: la sua musica, i suoi concerti, il suo personaggio, sono fortissimamente “cool”.
Moda & Musica
Gli occhiali da sole che ha indossato in passerella con la scritta “The king”, già consegnati alla storia dei guinness come accessorio più kitsch del secolo, tutto sommato non mentono. Il re è lui. Cosmo sa come prenderci, conosce i nostri gusti, li anticipa e ce li restituisce con estremo comune gaudio.
L’accostamento al mondo della moda effettivamente è calzante, se la moda non fosse l’ultimo dei miei pensieri forse l’avrei azzardato anch’io, ma ho cose più importanti alle quali pensare, e anche se non ne avessi non credo penserei lo stesso al mondo della moda, che ritengo intimamente colpevole della consacrazione di generazioni di donne che non ce la daranno mai finché non concederemo la nostra anima al risvoltino. Ma, caro diavolo, prenditi tutto di me, ma gli ultimi centimetri dei miei pantaloni non li avrai mai.
L’accostamento di Cosmo alla moda, ora considerato come concetto più ampio, è, come dicevamo, azzeccato, ma anche molto rischioso. L’ultima volta che ho assistito a un suo live, al festival MiAmi di Milano, mi sono chiesto, come a tutti i suoi concerti sudato, brilloccio e assai divertito, quali potrebbero essere i prossimi passi di questo artista.
Cosa ne sarà di Cosmo
Cosmo, da solista (prima era frontman degli interessantissimi Drink To Me) ha pubblicato tre album, sforzandosi (è evidente) di smussare gli angoli della sua opera a favore di pubblico. Non è un caso se il successo arriva con 'L’ultima festa' e l’esplosione con il nuovo 'Cosmotronic'. Per tanti artisti di questa nuova infornata discografica internettiana sarà il tempo a parlare; potranno maturare e, perché no, invecchiare insieme al loro pubblico, oppure scomparire e finire in un programma di Amadeus tra vent’anni.
Ma qual è l’evoluzione di Cosmo? E se domani, mi sono chiesto, arrivasse un Cosmo più Cosmo di Cosmo? Il pubblico è spietato in questo, si distrae facilmente, si affeziona fino ad un certo punto, ti ama oggi e domani ti ha già dimenticato. È un attimo che al prossimo stage diving non ci sia più nessuno a prenderti, e quello mancato al concertone del primo maggio ancora resta indelebile nella nostra memoria al pari di un capitombolo di Buster Keaton, solo esponenzialmente più imbarazzante.
Un live da non perdere
Io non posseggo una risposta e, tutto sommato, non me ne faccio un gran cruccio, anche perché nulla ci vieta, fortunatamente, di goderci nel frattempo uno show spettacolare, in assoluto il miglior live italiano dell’anno, che indubbiamente consiglio, ad appassionati del genere e non, di beccare al più presto.
Restare impalati è impossibile, Cosmo dirige il suo pubblico come un’orchestra sul ritmo travolgente di 'Sei la mia città', 'Quando ho incontrato te', 'Turbo' e tutti i brani della sua ultima, ottima, fatica. Scoppio di coriandoli, salti in, con, su, per, tra, fra il pubblico, effetti visual a regola d’arte.
Un’esibizione imperdibile affinché la vostra estate possa essere chiamata estate. Imperdibile si, anche perché perdersela sarà assai complicato. Cosmo suonerà al baretto sotto casa alle sette durante il vostro Spritz, al bancone latticini del supermercato a ritmare il vostro refrigerio, a pranzo dalla zia per farvi smaltire quella parmigiana storicamente indigeribile, al calcetto il giovedì sera con gli amici in porta, nel lettone in mezzo tra voi e vostra moglie, in edicola in omaggio con l’Espresso. Inutile. Arrendetevi. Vi aspettano due mesi “Cosmocentrici” ma, su dai, divertenti, quindi preparatevi che il professor Bianchi domani interroga, e finché non stramazzate al suolo devastati dalla danza, a casa non vi ci manda.
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