Per il 2018 mi auguro lucidità e responsabilità
29 anni, storyteller

Scrive Wislawa Szymborska nella poesia “La mano”:
Ventisette ossa,
trentacinque muscoli,
circa duemila cellule nervose
in ogni polpastrello delle nostre cinque dita. È più che sufficiente
per scrivere Mein Kampf
o Winnie the Pooh. *
La mano. Uno strabiliante, complesso, incredibilmente avanzato strumento. Ce lo ripetiamo continuamente: i social media o le nuove tecnologie, come per esempio la realtà aumentata o la realtà virtuale, sono strumenti. E puntualmente ce lo dimentichiamo.
Vediamo esprimere odio e rabbia in rete e ce la prendiamo con quello strumento che ne permette la diffusione, senza ragionare su che cosa ha prodotto quel- l’odio o su che cosa possiamo fare per trovare delle soluzioni.
Vediamo una persona che indossa un visore per la realtà virtuale, completamente immersa in un’esperienza che trascende il mondo fisico e ci diciamo che questo porterà all’alienazione dell’individuo, senza pensare a che cosa quella persona potrebbe stare guardando. Sta giocando a un videogioco dove è un militare che ucci- de il nemico che quando gli cade davanti sembra proprio tutto vero? O è in un de- serto e sta seguendo fianco a fianco il viaggio di un migrante, sviluppando un livello di empatia che non sarebbe possibile attraverso nessun racconto?
Tra il Mein Kampf e Winnie the Pooh sono infinite le possibilità di espressione dell’essere umano, ma nessuna di queste dipende dai trentacinque muscoli di una mano, né dalle lettere di una tastiera né dalla più evoluta delle tecnologie.
Perché ce lo dimentichiamo? Forse perché nel momento in cui riconosciamo la loro natura di strumenti, dobbiamo prendere su di noi la responsabilità totale del- l’uso che vogliamo farne, di dove vogliamo che quei mezzi ci portino.
Per il 2018 mi auguro allora lucidità e responsabilità. Lucidità nel guardare il mondo distinguendo cause, mezzi e fini. Responsabilità nel riconoscere che l’impegno ad agire positivamente su cause e fini non dipenderà da nessuno di quei mezzi, ma soltanto da noi, dalle nostre scelte e aspirazioni, come individui e come società.
*da Basta così, Wislawa Szymborska, Adelphi, 2012
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