Boldrini: solo la cultura digitale può salvarci dalle fake news

Boldrini: solo la cultura digitale può salvarci dalle fake news

Né censura né leggi speciali: contro le fake news bisogna ripartire da “un grande progetto di educazione civica digitale” che coinvolga le scuole, ma anche “aziende, mezzi di informazione e social media”. E’ questa la posizione della presidente della Camera, Laura Boldrini, che ha fortemente voluto la campagna #BastaBufale, un appello contro le fake news e la disinformazione che ha raccolto 20 mila firme. Una responsabilità condivisa, dunque, che deve coinvolgere tutti i cittadini “nella battaglia per una corretta informazione”. Una risposta più culturale, quindi, che legislativa, strada percorsa in Germania, che secondo Boldrini deve essere condotta potenziando “il processo di alfabetizzazione digitale attraverso la formazione nelle scuole” e con una “campagna di informazione di massa attraverso tutti i mezzi di informazione per aumentare il livello di consapevolezza delle persone”.

 

La campagna entra nel vivo passando dalla denuncia del fenomeno alla ricerca di risposte concrete. Intervenendo a Montecitorio Boldrini ha ricordato il lavoro svolto dalla commissione parlamentare istituita alla Camera che ha già prodotto alcuni incontri  con gli studenti dei licei di Torino, Roma e Bari, mentre altre tappe sono in programma a Catanzaro, Napoli e Pescara. La commissione, ha quindi annunciato la presidente, avvierà anche una indagine conoscitiva per capire come nascono e come si diffondono le fake news “che mettono a rischio il diritto fondamentale ad essere correttamente informati e che sono elemento di destabilizzazione”.

Progetti delle scuole su percorsi formativi legati all'informazione, al fact-checking e al contrasto delle fake news è l'impegno assunto dal ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli, che ha annunciato, per il prossimo anno scolastico, un progetto di informazione, comunicazione e sensibilizzazione civica rivolto a tutte le scuole. Intervenendo al convegno #BastaBufale a Montecitorio, Fedeli ha spiegato che accanto alle attività piu' direttamente comunicative - nelle scuole, sui social, sui canali tv e di informazione - sarà realizzato un decalogo di regole "su come riconoscere una fake news e come informarsi in modo corretto e completo". "Vogliamo - ha sottolineato la ministra - una campagna che attivi il lavoro in classe, fornendo tools e kit informativi che consentano alle docenti e ai docenti di avviare percorsi per insegnare a riconoscere le notizie false, individuarne la fonte, indagare sulla veridicita' della stessa, incidere positivamente sulla qualita' del dibattito democratico". 

Anche Confindustria ha annunciato l'impegno a "segnalare alle imprese di non fare pubblicità sui siti" che fanno disinformazione. "Da oggi - ha detto il presidente Vincenzo Boccia - si apre un tavolo con vari soggetti tra cui il ministero dell'Istruzione "per giocare una partita comune sulla questione formativa e informativa".  

Alla vigilia della giornata internazionale della libertà di stampa, che si celebra il 3 maggio, Boldrini ha inifne ricordato che combattere le fake news “significa anche ribadire la centralità di una corretta informazione così come esigere che i giornalisti possano esercitare il diritto di cronaca liberamente in ogni parte del mondo”.

Boldrini - prima di incontrare una delegazione di giornalisti che chiede la liberazione di circa 150 cronisti detenuti nelle prigioni turche - ha replicato alle critiche di chi sostiene che l'istituzione della commissione sia un modo per censurare la libertà in rete: “Non ho mai messo in atto e mai lo farò azioni di censura. Chi in modo pretestuoso dice questo dice il falso, censurare sarebbe stato oscurare il fenomeno. Non può definirsi censura l'accendere i riflettori su una questione che riguarda tutti”.