In Tanzania c’è una mappa che dal 2015 sta salvando molte ragazze dalla FGC (Female Genital Cutting), la mutilazione genitale femminile. A Mugumu, nel nord del Paese, alcuni volontari hanno creato una Safe House per proteggere le ragazze che decidono di abbandonare le loro comunità d’appartenenza per sottrarsi a questa barbara tradizione. Tra i fondatori c’è Rhobi Samwelly, una donna che è riuscita a scampare alla FGC e che, oggi, s’impegna per far sì che tante altre ragazze possano abbracciare lo stesso destino. Ma non è così facile. Soprattutto perché la Tanzania rurale, quella lontana dalla capitale Dodoma e dalle zone turistiche, è mappata malissimo. E non sempre si arriva in tempo per raggiungere le giovani e portarle al sicuro.
Il lavoro, incredibile, di oltre 2mila volontari
Tutto questo fino all’arrivo di OpenStreetMap, la piattaforma “aperta” che permette a chiunque di costruire e aggiornare mappe, e la nascita diCrowd2Map Tanzania, il progetto che ha portato avanti la mappatura di 649 villaggi, 1 milione e mezzo di case, 105mila chilometri di strade, 348 ospedali e 1240 scuole appartenenti alle zone meno ricche del Paese e quindi più soggette alla pratica della FGC. I dati sono aggiornati a luglio del 2017. Un lavoro che ha permesso di salvare 2257 ragazze ma che è ancora lontano dal raggiungere il suo obiettivo finale. Nell’ultimo anno 1076 ragazze hanno subito questo forma di tortura. Numeri in calo (3700 sono stati i casi registrati nel 2016) ma ancora troppo alti. Senza tener conto che 4 di loro sono morte.
Una rete di informatori e una mappa virtuale
I volontari si mettono in moto non appena ricevono, tramite una vasta rete di collaboratori, anche interni alle comunità, una nuova richiesta di aiuto. Hanno una vasta conoscenza di quante e quali ragazze, nella stagione del “taglio”, possono essere in pericolo. Ma non è semplice raggiungere i villaggi senza sapere, con precisione, dove si trovino. Il tempo, in casi come questi, è un fattore fondamentale per riuscire a impedire che un trauma di questa entità sconvolga la vita di ragazze spesso giovanissime. LA FGC può provocare infertilità, infezioni e, come visto, la morte. Per questo è vietata per legge, anche in Tanzania, ma molte tribù hanno continuato a praticarla perché considerano l’operazione un necessario rito di passaggio prima del matrimonio. Circa il 15% delle donne tra i 15 e i 49 anni, in Tanzania, hanno subito questa mutilazione.
Esistono molti modi per aiutare Crowd2Map Tanzania. Chiunque può dare a mano a comporre una porzione di mappa, seguendo queste istruzioni, ma c’è anche la possibilità di regalare vecchi cellulari funzionanti, utilizzati per formare le persone che operano all’interno della Safe House o donare somme di denaro che vengono impiegate nell’acquisto di telefonini e nella formazione dei volontari.