La nostra passione per alcuni cani minaccia gravemente i lupi. Lo dice il Dna
Il 40% dei lupi muore a causa dell'uomo. E aumentano le denunce di possesso illecito per creare cani come il Lupo cecoslovacco

La popolazione italiana di lupo è in una fase di riespansione e ricolonizzazione del suo areale storico, ma le minacce alla sua conservazione non sono ancora del tutto scomparse; ogni anno, infatti, circa il 40 per cento dei lupi muore per cause antropiche indirette (incidenti stradali) o dirette (lacci e armi da fuoco). Ce lo dicono i risultati delle analisi condotte dall’Area per la Genetica della Conservazione di ISPRA, nella sede di Ozzano (Bologna). Un laboratorio all’avanguardia che vanta un’esperienza pluridecennale in progetti di ricerca che vanno dal monitoraggio non-invasivo di specie elusive come
- il lupo,
- la lontra,
- il leopardo delle nevi,
- la lince ed
- il gatto selvatico,
alla ricostruzione della storia evolutiva di specie uniche al mondo (endemismi italici) come l’orso bruno marsicano, il lupo italiano, il capriolo italico, e la lepre italica.
Cosa ci dice il Dna sulla morte dei lupi
La genetica della conservazione è l’analisi del DNA, di quel corredo genetico che ogni individuo porta con sé, estratto da campioni biologici prelevati direttamente dagli animali o rinvenuti sul territorio (feci, peli, ossa, denti, penne, tracce di sangue, saliva, gusci di uova): Da questa analisi, è possibile ricostruire i profili genetici individuali degli esemplari cui la specie analizzata appartiene e si può, ad esempio, ridurre il rischio di estinzione di molte specie minacciate.
A beneficiare di queste attività sono la lotta al bracconaggio e al traffico illecito di specie protette. Negli ultimi anni il commercio e l’importazione clandestina di specie animali esotiche, il consumo illegale di selvaggina protetta, come
- balene,
- squali,
- gorilla,
- e serpenti,
l’utilizzo nelle antiche medicine tradizionali come quella cinese di parti del corpo (ossa, bile, zampe, peni) di specie animali minacciate, stanno contribuendo pesantemente alla perdita di biodiversità a livello planetario. Il commercio illegale di avorio, ad esempio, potrebbe causare l’estinzione dell’Elefante africano nei prossimi dieci anni.
La convenzione internazionale di Washington sul commercio internazionale di specie in pericolo (CITES), nata per disciplinare il traffico di specie animali e vegetali minacciate da estinzione, e contribuisce alla loro conservazione, vieta il commercio di più di 28000 specie vegetali e 5000 specie animali.
Durante gli ultimi 50 anni si sono diffuse razze canine ibride:
- il cane-lupo di Saarloos,
- il Lupo Italiano,
- il cane-lupo Americano,
- il cane-lupo di Kunming ed
- il cane-lupo Cecoslovacco,
nate incrociando lupi selvatici con razze canine dall’aspetto lupino. Questa diffusione può comportare problemi per la conservazione del lupo; dal 2013 al 2015 il personale dell’Area per la Genetica della Conservazione, in collaborazione con il Comando Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dei Carabinieri, nel corso delle indagini su allevamenti italiani di cane-lupo Cecoslovacco sospettati di detenere animali nati da incroci illegali con lupi selvatici, ha analizzato 47 campioni biologici prelevati da canidi di presunta razza cane-lupo Cecoslovacco, provenienti da 8 allevamenti dislocati in 7 Regioni italiane, per accertarne la specie di appartenenza.
I risultati delle analisi condotte hanno identificato con certezza un contributo genetico di lupo in molti degli individui analizzati, molto probabilmente ottenuto con l’incrocio illegale tra esemplari della razza commerciale con lupi selvatici, la cui prole è stata a sua volta incrociata con altri cani-lupo Cecoslovacchi e commercializzata.
I ricercatori ISPRA dell’Area Genetica hanno creato una pagina Facebook chiamata “Wildlife genetic-lab”, dove è possibile reperire informazioni sulle più recenti attività dell’Area per la genetica della conservazione e rimanere aggiornati sulle diverse scoperte scientifiche.