Servire la Chiesa, ma da sposati. L'incredibile ascesa dei diaconi nel mondo
Tutti i numeri sui religiosi, suore e diaconi. E' crisi netta. Ma emerge che l'esercito di Francesco e sempre più laico

A crescere in modo esponenziale, nell’”esercito” di Papa Francesco, sono solo i diaconi permanenti, cioè uomini sposati che svolgono un ministero pastorale in aiuto ai parroci: aumentano, nel 2015, di 14,4% rispetto al dato di cinque anni prima, passando da 39.564 a 45.255 unità.
Il numero dei diaconi migliora in tutti i continenti a ritmi significativi.
- In Oceania, dove non raggiungono ancora l’1% del totale, essi aumentano del 13,8%, attestandosi a 395 unità.
- Il dato migliora anche in aree dove la loro presenza è quantitativamente rilevante. In America ed in Europa, dove risiede circa il 98% della popolazione complessiva, i diaconi sono aumentati, nell’intervallo di tempo considerato, rispettivamente, del 16,2 e del 10,5 per cento.
Questo dato - pubblicato nell’Annuario Statistico della Chiesa Cattolica - rappresenta indubbiamente una indicazione a favore dell’introduzione anche nel rito latino della figura dei sacerdoti sposati, forse attraverso l’ordinazione dei cosidetti “viri probati”, cioè persone mature sulla cui affidabilità non vi siano dubbi.
Le statistiche relative al 2015 indicano infatti che il numero dei preti nel mondo è pari a 466.215, con un’inversione del trend di leggera crescita che ha caratterizzato gli anni dal 2000 al 2014. La diminuzione tra il 2014 e il 2015 è di 136 unità ed interessa in particolare il continente europeo (-2.502 unità), dato che per i rimanenti continenti si registrano, da un anno all'altro, variazioni positive:
- +1.133 unita' per Africa,
- +47 per America,
- +1.104 per Asia e
- +82 per Oceania
L’Africa dunque non sembra per il momento toccata dalla crisi delle vocazioni e si conferma l’area geografica con le maggiori potenzialità per la Chiesa Cattolica, mentre l’America Latina comincia presentare difficoltà sul piano del reclutamento di nuove vocazioni. Prosegue peraltro il calo che già da qualche anno caratterizza l’andamento delle vocazioni sacerdotali.
A livello globale nel 2015 i seminaristi maggiori sono pari a 116.843 unità, contro i 116.939 del 2014, i 118.251 del 2013, i 120.051 del 2012, i 120.616 del 2011 e i 118.990 del 2010. Il tasso di vocazione scende, a sua volta, da 99,5 seminaristi per milione di cattolici nel 2010 a 90,9 nel 2015.
Aumentano i sacerdoti, non in America e Europa
L’ammontare globale dei sacerdoti nel mondo nel 2015, rispetto a quello del 2010, ha subito comunque un aumento di 0,83% (passando da 412.236 a 415.656 unità). Se Africa e Asia mostrano una dinamica sostenuta (rispettivamente, +17,4% e +13,3%) e l’America si mantiene pressoché stazionaria (+0,35%), Europa e l’Oceania registrano, invece, nello stesso periodo, i tassi di variazione decisamente negativi e pari, rispettivamente, al -5,8 e al -2,0 per cento.
Se poi si guarda alla distinzione tra diocesani e religiosi, appare chiaro l’evolversi divergente delle due categorie di operatori sacerdotali. A fronte dei primi che, nel complesso, registrano un aumento dell’1,6%, passando così da 277.009 unità nel 2010 a 281.514 nel 2015, i secondi sono in costante flessione ( 3 0,8% nel periodo sotto esame), attestandosi a poco più di 134 mila nel 2015. I sacerdoti religiosi oltre a risultare in linea con il dato aggregato, in calo in Europa ed Oceania, mostrano un significativo ripiegamento anche nel continente americano, dove contano poco più di 38 mila unità nel 2015, da oltre 40 mila nel 2010.
Prendendo in esame il rapporto tra il numero dei cattolici battezzati presenti nelle varie aree continentali e quello dei sacerdoti si rileva che, mentre nel 2010 a ciascun sacerdote si attribuivano mediamente 2.900 cattolici, nel 2015 tale quoziente sale a 3.091. Particolarmente critica è la situazione in America, dove il rapporto cattolici per sacerdote supera le 5.000 unità e si mantiene in espansione nel periodo considerato. Ma la presenza sacerdotale si indebolisce anche in Europa, pur vantando quest’ultima, con 1.595 cattolici per sacerdote, il rapporto più vantaggioso in termini assoluti.
Diminuisce il “carico pastorale” dei sacerdoti in Asia (dai 2.269 cattolici per sacerdote a 2.185), mentre esso è stabile in Africa con un indice che si aggira attorno ai 5.000 cattolici per sacerdote. Sono questi i dati che fanno ritenere necessaria una revisione dell’attuale disciplina del celibato sacerdotale, necessaria a garantire il servizio pastorale di comunità che attualmente vengono visitate dal sacerdote poche volte all’anno.
Diminuiscono i sarcedoti, aumentano i diocesani
Un discorso a parte riguarda la vita religiosa che appare in “caduta libera” perché, mentre i preti diocesani registrano un aumento dell’1,6%, passando così da 277.009 unità nel 2010 a 281.514 nel 2015, i sacerdoti membri di ordini e istituti religiosi sono in costante flessione, attestandosi a poco più di 134 mila nel 2015. I sacerdoti religiosi oltre a risultare in linea con il dato aggregato, in calo in Europa ed Oceania, mostrano un significativo ripiegamento anche nel continente americano, dove contano poco più di 38 mila unità nel 2015, da oltre 40 mila nel 2010.
Alla variazione numerica rispetto al 2010 si è accompagnata una evidente variazione strutturale all’interno dei continenti e dei sub-continenti. I rapporti di composizione istituiti tra la consistenza di tali aree e quella mondiale, mostrano, infatti, che l’Africa, l’America CentroContinentale e quella del Sud e l’Asia Sud Orientale vedono aumentare dal 2010 al 2015 il loro peso, l’Asia Medio Orientale e l’Oceania rimangono praticamente stazionarie rispetto a questa caratteristica, infine l’America del Nord e l’Europa esibiscono un peso declinante.
A soffrire di più sono le suore, in continua diminuzione
Le suore costituiscono infine ancora una significativa percentuale dell’esercito di Papa Francesco: nel 2015 superano del 61% il numero dei sacerdoti di tutto il pianeta. Ma sono attualmente in netta diminuzione. A livello globale, esse passano da 721.935 unità, nel 2010, a 670.320 nel 2015, con una flessione relativa del 7,1%. Si rilevano profonde differenze di comportamento, analizzando gli andamenti temporali per le singole aree territoriali. L’Africa è il continente con l’incremento maggiore delle religiose, che sono passate da 66.375 nel 2010 a 71.567 nel 2015, con un aumento relativo del 7,8% per l’intero periodo e un tasso di accrescimento medio annuo dell’1,6%. Segue l’area dell’Asia del Sud-Est, dove le religiose professe sono passate da 160.564 nel 2010 a 166.786 nel 2015, con un incremento pari al 3,9% nell’intero periodo ed un tasso di incremento medio annuo di 0,78%. Il sud e l’area centrale dell’America, fra l’inizio del periodo e la sua fine, mostrano un calo: si passa da 122.213 religiose nel 2010, a 112.051 nel 2015, con un decremento globale di 8,3% ed uno medio annuo di -1,7%.