Come vengono gestiti i reclami nella Capitale? Vi proponiamo la segnalazione di un nostro aderente incappato in un episodio non certo gradevole. Ma le risposte ottenute lo sono ancora meno.
Vorrei raccontare la spiacevole vicenda occorsa alla nostra famiglia con il servizio taxi di Roma e i successivi (mancati) sviluppi con l’ufficio mobilità e trasporti del Comune di Roma.
La sera del 29 dicembre 2016, una sera particolarmente fredda, alle 21.30 giungiamo mia moglie, io e la nostra bambina di allora 8 mesi alla stazione Termini di Roma, cerchiamo un taxi per raggiungere la nostra abitazione nel quartiere San Giovanni. Allo stazionamento taxi di fronte alla stazione, dopo una breve discussione tra tassisti su chi fosse il primo ci viene indicata una vettura, l’autista ci accoglie con un “e chi ce la fa a caricà ste valigie? Io no”, in effetti ne carica una, la seconda devo caricarla personalmente, occupandomi di richiudere il portabagagli perché il tassista ha già guadagnato il posto di guida, lasciando mia moglie con mia figlia di 8 mesi fuori dalla vettura, devo quindi, una volta sistemati i bagagli, aprire la portiera, fare salire mia moglie e la piccola. Mia moglie fa presente che era rimasta fuori dalla vettura, la risposta, sgarbatissima è “pensavo che la porta gliela aprisse su marito”... Vabbè, è tardi, fa freddo, siamo stanchi, la bambina ha sonno e si lamenta e l’indomani dobbiamo partire, non serve discutere della assenza di educazione del tassista.
Giungiamo a destinazione, il tassametro segna 11 euro, il tassista mi dice “so 13 euro”, chiedo perché 13 euro, la risposta “perché i bagagli se pagano come da regolamento”, ma non si paga solo quello successivo al primo?, penso, ma fa molto freddo e dobbiamo necessariamente portare la bambina al caldo, non protesto e dico solo che avevo chiesto educatamente e non conoscevo a memoria il regolamento comunale, mi rivolgo a mia moglie dicendole che in futuro converrà rivolgersi ad altra compagnia di taxi, a quel punto il tassista comincia ad inveire “si chiamate gli altri che so' meglio”, rispondiamo che forse saranno più educati. Porgo nel contempo banconota da 20 euro e chiedo la ricevuta, il tassista che aveva preso la banconota dice “pure la ricevuta” e comincia una spasmodica ricerca del blocchetto ricevute, noi nel frattempo al freddo, trovato il modulo comincia con “ che giorno è oggi? Che via è?” Dico che fa freddo e vogliamo tornare a casa, a quel punto il tassista getta dal finestrino la banconota da 20 euro gridando “io non ho bisogno dei soldi tuoi” e non rendendosi conto di avere innestato la retromarcia per poco non investe mia moglie, nostra figlia e i bagagli, accortosi si ferma, raggiungo spaventato il finestrino, porgo i 20 euro, ricevo resto e ricevuta e tassista se ne va inveendo.
Storia finita? No, ritenendo di dovere segnalare tale episodio consulto il sito di Roma Capitale, trovo e compilo un articolato modulo di reclamo, chiamo per sapere se sia possibile inviarli via posta certificata visto che il sito non riportava tale modalità, la risposta del servizio del dipartimento trasporti è “certo, ma lei ce l’ha la posta elettronica certificata?” Si la ho, cosi il 3 gennaio invio modulo compilato unitamente al mio documento d’identità e ricevo dopo pochi minuti numero di protocollo. 3 gennaio 2017. Ad aprile, non avendo alcun cenno chiamo lo 060606, espongo la vicenda e l’operatrice mi passa il dipartimento Mobilita’ e Trasporti, mi risponde una voce femminile scocciatissima: “Sì?”. Racconto la vicenda e chiedo degli sviluppi, la risposta è incredibile: “ L’ufficio se ne sta sicuramente occupando ma ci possono volere anche ANNI e poi lei cosa vuole sapere? Se ha fatto segnalazione qualcosa faranno!”. Dico che vorrei sapere cosa faranno e quando, la risposta è “le faranno sapere”... È aprile 2017.
Non avendo alcuna notizia, il 29 agosto scrivo tramite pec per avere notizie in merito al reclamo presentato il 3 gennaio, il giorno successivo ricevo una pec con un nuovo numero di protocollo. Nulla fino al 25 settembre 2017 quando ricevo un'altra pec con allegata lettera a firma del direttore dell’ufficio contenzioso del dipartimento trasporti di Roma Capitale, la lettera su carta intestata si sviluppa in una riga e mezza di testo e recita:” Roma 25 settembre 2017, oggetto: Reclami presentato il 03/01/2017 Con riferimento all’oggetto, si comunica che il caso da Lei sollevato sarà sottoposto all’esame della Commissione di Garanzia secondo il calendario da questa stabilito”, probabilmente per l’urgenza di dare risposta si sono omessi i saluti.
Ad oggi, 24 novembre 2017, credo che la Commissione di Garanzia non si sia ancora riunita, visto che non ho ricevuto alcuna comunicazione, del calendario “da questa stabilito” non sono riuscito ad averne traccia. Ho dimenticato di dire, raccontando la vicenda con il tassista del 3 gennaio che avevo detto a questo :”Reclamerò all’ufficio competente”, la risposta del tassista era stata “scrivi scrivi sai che paura”. Probabilmente essendo del ramo conosceva molto bene tempi , modalità e conseguenze di un reclamo presentato da un cittadino.
Alessandro Maiocchi