La Yad-Eliyahu Arena è una bolgia. A Tel Aviv non è una novità. Questa è la casa del Maccabi, una delle squadre più forti d'Europa, almeno fino a qualche anno fa. Venire a giocare qui non è per nulla semplice. I tifosi, una vera marea gialla, sono famosi per il loro calore e per il volume del rumore che riescono a generare durante ogni partita. Oggi, però, la marea è azzurra e si confonde con quella italiana. È l'inizio degli Europei che Israele gioca in casa, tra un grande sostegno e un'altrettante, palpabile, pressione.
Primo quarto: equilibrio e tensione
Belinelli inizia forte con due triple nei primi minuti, Datome lo imita e Melli, servito sotto canestro, affonda le mani nel ferro sciogliendo tensioni e ruggini. È un 13-5 che costringe Erez Edelstein al primo time-out. La squadra di casa rifiata e guidata dal suo giocatore più rappresentativo, Omri Casspi, ricuce lo strappo sul 13 a 13. Messina vuole coinvolgere molti dei giocatori della sua panchina. Mette dentro Filloy e Biligha che hanno un impatto fortissimo sul match, il play italo argentino in attacco e l'italo-camerunense in difesa. Il primo quarto si chiude con un altro piccolo allungo azzurro (21-15).
Secondo Quarto: è Belinelli show
Pronti, via e Cusin, centro titolare, commette il suo terzo fallo. L'Italia difende di squadra e aiutandosi. Cambi, rotazioni e tagliafuori. C'è intensità. Nessuno arretra di un passo. Dall'altra parte Belinelli infila la sua terza tripla portando la squadra al primo vantaggio a doppia cifra della partita (30-20). Ma questa è una partita di scatti e riprese, di squilibri che durano pochissimo e di inerzie che cambiano padrone continuamente. Israele sfrutta alcuni palloni persi e, tra contropiedi e post-bassi, si riavvicina (30-28). Poi ci pensa Belinelli. La fine del suo quarto è tutta tra le sue mani. Mette altre due triple, una da lontanissimo e l'altra subendo anche il fallo. 15 punti per il giocatore bolognese, quasi perfetto. È sua anche l'ultima difesa azzurra e il muro che non fa passare l'ultimo tentativo israeliano di Mekel, fino a quel punto spina sul fianco dei nostri playmaker. All'intervallo il tabellone dice 36-32 per l'Italia. Ma la partita è ancora, maledettamente lunga.
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Terzo Quarto: l'impatto di Datome e Cusin
L'inizio del secondo tempo è tutto di Gigi Datome. Il giocatore sardo mette 8 punti in 4 minuti e spinge avanti tutta la squadra (44-36).Hackett difende forte e gli israeliani devono ancora affidarsi a Casspi e a un mobilissimo Howell. Il primo campanello d'allarme per Ettore Messina arriva con il terzo fallo di Biligha che costringe il "piccolo" lungo italiano, 2 metri di forza e muscoli, a tornare in panchina. Rientra Cusin, anche lui con 3 falli. L'impatto però va oltre ogni più rosea aspettativa. Una grande stoppata per il lungo che aggiunge anche 4 punti in attacco: è massimo vantaggio azzurro sul 51 a 39. Ma è la difesa, con le unghie e con i denti, a far brillare gli occhi a tutti i tifosi italiani. Israele segna solo 9 punti in 10 minuti ed è costretta a inseguire (51-41).
Ultimo Quarto: tre triple chiudono i giochi
Ancora una tripla italiana apre l'ultima frazione di gioco. È di Daniel Hackett che tira senza paura. Israele si affida ancora a Casspi che, in tre azioni consecutive, si procura falli e tiri liberi. Ma all'idolo di casa manca la precisione e gli azzurri non pagano dazio continuando a proteggere il proprio canestro con una determinazione vista poche volte negli ultimi anni. Cusin piazza la sua seconda stoppata, Hackett il suo quarto recupero, Belinelli raddoppia con mani veloci, Melli cattura rimbalzi a profusione. È un'orchestra che suona la giusta armonia. Dall'altra parte gli sforzi sono premiati dal lavoro di Datome che mette la tripla del 60-46. La panchina esplode, Messina applaude. Israele è costretta all'ennesimo time-out. Non servirà. Filloy e Belinelli mettono tre triple in fila che, a 2 minuti dalla fine, chiudono i giochi con un + 21 da sogni (69-48). La percentuale dei tiri da tre punti degli italiani è spaventosa: 13/27, quasi il 50%. Cecchini, veri.
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Nella Yad-Eliyahu Arena intanto è sceso il silenzio. I tifosi si sentono poco mentre i giocatori israeliani abbandonano ogni tentativo di recupero. L'Italia esordisce con una grande vittoria, convincente in difesa e incoraggiante in attacco. Il punteggio finale, non cambierà, ma alla fine conta poco. È un meraviglioso, inaspettato, inizio. E una meravigliosa, inaspettata, vittoria di squadra.