Loro due in mezzo, e intorno il mondo di un processo. L'interprete incaricata dai giudici di sorvegliare che non si scambino confidenze sulle strategie difensive; gli agenti della polizia penitenziaria pronti a rimettergli le manette, dopo averle sfilate; i giornalisti che si chiedono quanto possa valere questa immagine se venduta come foto ai tabloid inglesi; il pubblico ministero con sguardo contrariato.
Per pochi secondi, l'aula della Corte d'Assise di Milano si congela in una specie di incantesimo: tutti gli occhi addosso all'abbraccio tra Michal Konrad Herba e al fratello Lucasz Pawel, il primo ancora imputato e il secondo già condannato a 16 anni e nove mesi di carcere per il sequestro a scopo di estorsione della modella inglese Chloe Ayling, rapita nel luglio 2017 a Milano, segregata in una baita e poi liberata.
Piangono, si battono le mani sulle spalle e non si dicono nulla, almeno che qualcuno possa avere udito. A chiedere lo spazio per un abbraccio era stato l'avvocato Simone Zancani, legale di Michal, approfittando del fatto che poco prima in aula era stato sentito come testimone imputato di procedimento connesso Lucasz (che si è avvalso della facoltà di non rispondere).
Il pm Paolo Storari, che già in un'occasione aveva paragonato la versione sui fatti di Lucasz Herba a una puntata di 'Scherzi a parte', ha sentito 'profumo' di sceneggiata anche in questo caso: "Sono assolutamente contrario, c'è un grave rischio di inquinamento probatorio. Senza la possibilità di sentire quello che si dicono, per me non si possono vedere".
Il presidente della Corte, Giuseppe Fazio, ha però accolto la richiesta della difesa, pretendendo una stretta sorveglianza su eventuali scambi di parole: "Va bene un saluto veloce con la presenza dell'interprete che assicuri che sia solo un abbraccio fraterno, senza un colloquio". Nel frattempo però, Michal era già stato portato via dalla scorta e allora il giudice ha stabilito di 'allungare' l'udienza di qualche minuto oltre la fine per dare la possibilità ai due di esercitare il 'diritto all'abbraccio fraterno'.