Agli italiani il cibo etnico piace sempre di più, lo confermano le ricerche di mercato e l’affollamento dei ristoranti di cucina asiatica sparsi ovunque. Ci sono dati discordanti ma sicuramente sono più di 50 mila gli esercizi etnici aperti un po’ ovunque. Vanno forte anche la cucina araba, greca, quella libanese e quella spagnola. Il fenomeno è diffuso ma i veri protagonisti sono le donne, i giovani e i giovanissimi e questo lo posso dire forte perché mio figlio di 20 anni ha una passione sfrenata per il cibo di tutto il mondo. Personalmente nutro una predilezione per il cibo giapponese e da anni mi sposto con frequenza verso questo meraviglioso paese per conoscere tutto ma con uno sguardo particolare dedicato al cibo. Mangiare in Giappone è un’esperienza unica nel suo genere, un vero rituale che inizia con un bellissimo ringraziamento pronunciando la parola: ITADAKIMASU. ITADAKIMASU (si pronuncia ITADAKIMAS) significa “umilmente ricevo in dono” ed è rivolta a tutti coloro che hanno contribuito all’arrivo del cibo sulla tavola: la natura, le divinità, i produttori di materie prime, i cuochi e i camerieri.
Mille sfumature
La cucina giapponese ha mille sfumature e come la nostra è influenzata dalle varie regioni geografiche, dalle tradizioni dei luoghi, dalla religione, dai rapporti con gli altri popoli. La cura con la quale il cibo viene trattato e presentato rappresenta la filosofia del rispetto che contraddistingue i giapponesi in tutte le loro attività. Rispetto per le persone, l’ambiente e gli ingredienti. Il Giappone è frammentato in ben 47 prefetture e anche la cucina si distingue in ciascuna divisione territoriale per caratteristiche proprie e peculiarità. A volte erroneamente si crede che i giapponesi mangino solo sushi e sashimi, la verità è che la loro è una cucina ricchissima piena di sorprese e piatti molto interessanti. Durante Expo a Milano abbiamo tutti assistito al fenomeno della lunghissima fila che caratterizzava il padiglione del Giappone e io ho avuto modo di entrare in contatto diretto con alcune prefetture rimanendo piacevolmente colpita dai loro piatti e dalle loro ricette raggiungendole poi davvero in Giappone.
Un evento
In questi giorni sto collaborando all’organizzazione di un bell’evento dedicato al vero Street Food giapponese che si svolgerà alle Officine Farneto di Roma nel prossimo week end dal 3 al 5 novembre. Hanno fortemente voluto questo progetto l’Istituto Giapponese di Cultura di Roma e l’Ente Nazionale del Turismo Giapponese e siamo in attesa di 7 cuochi provenienti direttamente da Tokyo e Nigata per portare in Italia il vero cibo giapponese. L’evento è curato da Studio Food, Asse Communication, Yes International e Officine Farneto che credono così tanto nel futuro del cibo etnico in Italia che hanno già deciso di riproporre questo evento per i prossimi tre anni.
Il gusto cambia
Ogni volta che racconto a qualcuno che ci sarà quest’occasione mi sento rispondere che il cibo giapponese è anche una delle passioni dei suoi figli e che li inviterà senz’altro a partecipare. Non parlo solo di adolescenti ma anche di bambini piccoli e piccolissimi. Dunque il nostro gusto d’italiani è cambiato? Il palato delle nuove e nuovissime generazioni sembra cercare nuovi gusti ed è stimolato da profumi diversi, cotture e salse che non fanno parte della nostra tradizione. La cucina italiana è sicuramente eccezionale ma anche gli italiani stanno diventando europei e la globalizzazione ci sta aprendo alle altre culture gastronomiche. Tuttavia bisogna stare attenti perché in giro c’è molta cucina etnica completamente adattata al nostro modo di mangiare, se si vuole conoscere davvero la mano di un cuoco che proviene da un altro paese bisogna essere curiosi, viaggiare e farsi molte domande.
Sì, viaggiare
Con l’evento “Via Japan – Il vero street food giapponese” l’intento è proprio quello di proporre una cucina giapponese di strada originale ed evitare ogni sorta di imitazione. Le specialità che i cuochi giapponesi proporranno saranno proprio quelle che è possibile trovare e io stessa ho trovato per le strade di Tokyo o Osaka: Onigiri, Yakitori, Ramen, Sushi, Okonomiyaki, Tempura, Karage, e Gyoza. Per il resto il mio consiglio è quello di viaggiare moltissimo e farsi guidare dai locals per evitare le trappole per turisti e in Italia, se in un ristorante giapponese trovate i giapponesi… beh quello è senz’altro il posto giusto.