Negli ultimi decenni il mondo è profondamente cambiato. Siamo in una nuova era, l’Antropocene, nella quale la Terra è segnata in maniera irreversibile dall’azione dell’uomo. È evidente che i progressi della scienza e della tecnologia e l’uso dei combustibili fossili hanno enormemente ampliato le nostre capacità, ma è altrettanto evidente che hanno aumentato la fragilità della biosfera.
Scienziati e filosofi sono preoccupati per il futuro dell’umanità. Secondo Zygmunt Bauman la scienza e la tecnica hanno fatto vincere all’uomo molte battaglie contro la natura, ma ora rischiano di farci perdere la guerra da noi stessi innescata, causando un degrado irreversibile del pianeta. Hans Jonas ha scritto che «è lo smisurato potere che ci siamo dati, su noi stessi e sull’ambiente, a imporci di sapere che cosa stiamo facendo e di scegliere in quale direzione vogliamo inoltrarci».
Dobbiamo aver ben chiara la situazione in cui ci troviamo. Possiamo fortunatamente contare sull’energia solare che è abbondante, inesauribile e ben distribuita su tutta la Terra.
Non possiamo evitare, però, di confrontarci con tre verità scomode:
- dobbiamo vivere tutti assieme su questa astronave Terra;
- dobbiamo custodirla, sapendo che le risorse sono limitate e che l’accumulo dei rifiuti è dannoso;
- dobbiamo distribuire le risorse in modo più equo fra tutti i passeggeri, se vogliamo vivere in pace.