Siamo in un periodo difficile della storia. Dopo aver goduto per più di un secolo dell’energia dei combustibili fossili, abbondante e a basso prezzo, abbiamo capito che il suo uso causa la degradazione del pianeta. E’ necessario, quindi, abbandonare i combustibili fossili e sviluppare le energie rinnovabili.
Questa transizione comporta grandi cambiamenti nel modo di produrre, trasportare ed utilizzare l’energia. Le energie rinnovabili del Sole, del vento e dell’acqua non vanno estratte da miniere e pozzi, ma piovono dal cielo. Non producono CO2 né inquinamento e non generano calore, ma energia elettrica, che è la forma di energia più pregiata perché può essere usata come tale oppure convertita con alta efficienza in calore e in energia meccanica.
L’elettricità, poi, non va raffinata e può essere facilmente distribuita. Quindi, l’economia basata sulle fonti rinnovabili ha intrinsecamente un’efficienza energetica molto maggiore dell’economia basata sui combustibili fossili.
La transizione energetica dai combustibili fossili alle energie rinnovabili è già avviata e, volendo, può essere portata a termine, sia tecnicamente che economicamente, entro il 2050: fermerebbe il cambiamento climatico, eviterebbe la morte prematura di molte persone, aumenterebbe il numero di posti di lavoro e porterebbe anche benefici economici.
Inoltre, porterebbe vantaggi dal punto di vista sociale perché le nazioni più povere sono quelle più colpite dai cambiamenti climatici e, allo stesso tempo, sono quelle più ricche di energie rinnovabili.
La realizzazione della transizione energetica, però, è fortemente ostacolata dalla lobby dei combustibili fossili, da speculazioni finanziarie e da controversie economiche e politiche, come ha dimostrato l’esito poco soddisfacente della COP 24 tenutasi a Katowice (Polonia) all’inizio di dicembre.
E’ necessario, quindi, che tutte le persone a cui sta a cuore il pianeta Terra, la nostra casa comune, manifestino un forte impegno sociale e politico per far sì che la transizione acceleri, prima che la situazione sia ulteriormente compromessa.
Vincenzo Balzani