Era da 3 milioni di anni che non c’era tanta CO2 nell’atmosfera
L'anidride carbonica, il metano e il protossido di azoto sono molto al di sopra dei livelli preindustriali, senza alcun segno di un'inversione della tendenza al rialzo, si legge nell'ultimo rapporto della WMO

Il cambiamento climatico è la sfida chiave del nostro tempo. Lo dicono il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e altri 16 capi di Stato in una dichiarazione congiunta in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (Cop 24) in programma, dal 3 al 14 dicembre del 2018, nella città polacca di Katowice. Il tutto mentre la World Meteorological Organization lancia l’allarme sui gas a effetto serra. Secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite i principali gas responsabili dell'effetto serra, e dunque del surriscaldamento del pianeta e del cambiamento climatico, hanno raggiunto un nuovo record.
L'anidride carbonica, il metano e il protossido di azoto sono molto al di sopra dei livelli preindustriali, senza alcun segno di un'inversione della tendenza al rialzo, si legge nell'ultimo rapporto della WMO. "Senza un rapido taglio dei gas CO2 e degli altri responsabili dell'effetto serra, i cambiamenti climatici avranno impatti sempre più distruttivi e irreversibili sulla vita sulla terra", ha avvertito il responsabile dell'agenzia Onu, Petteri Taalas. "La finestra di opportunità per agire è praticamente chiusa".
L'appuntamento nella storica città di Katowice, polo industriale della Slesia, è molto atteso perché è quello in cui la diplomazia ambientale dovrà completare le linee direttive per far sì che l'accordo di Parigi (limitare il surriscaldamento climatico a meno di 2 gradi centigradi, se non a 1,5 gradi, rispetto all'era pre-industriale) sia completamente operativo. In una lettera aperta a tutti gli Stati alla vigilia del delicatissimo incontro, l'alto commissario Onu per i Diritti umani, Michelle Bachelet, ha messo in guardia dai rischi se il mondo non inverte la rotta: "Intere nazioni, ecosistemi, popoli e modi di vivere potrebbero semplicemente cessare di esistere", ha detto, ricordando quanto la comunità internazionale sia lontana dagli obiettivi che si era posta nel 2015 a Parigi.
Ma il presidente Usa Donald Trump continua a ironizzare
Ma come è noto, c'è chi fa resistenza. Ancora nelle ultime ore, il presidente Usa, Donald Trump, è tornato a mettere in dubbio il cambiamento climatico, prendendo spunto dalle temperature glaciali da record registrate sulla costa orientale nel giorno del Thanksgiving: "Una folata di aria fredda brutale ed estesa potrebbe battere tutti i record. Cosa è successo al riscaldamento globale?". Da Ginevra, pur senza citarlo, gli ha risposto la vice responsabile dell'Organizzazione meteorologica mondiale, Elena Manaenkova, ricordando che le indicazioni degli scienziati sono "inequivocabili".

Secondo l'agenzia, le concentrazioni nell'atmosfera di anidride carbonica (CO2), metano e di ossido di diazoto, i tre gas responsabili dell'effetto serra, sono tornati ad aumentare l'anno scorso e hanno registrato "nuovi record" su scala globale; e nulla indica un'inversione di questa tendenza, un trend che però è "il fattore determinante del cambiamento climatico, della crescita del livello del mare, dell'acidificazione degli oceani e di un aumento del numero e dell'intensificazione dei fenomeni meteorologici estremi".
I gas ad effetto serra assorbono le radiazioni emesse dalla superficie terrestre e le riemettono sia verso l'esterno che verso la superficie stessa che così si surriscalda. Questo fenomeno è aumentato del 41% dal 1990 e la CO2 è di gran lunga la principale responsabile di questo surriscaldamento. "La CO2 persiste nell'atmosfera per secoli e ancora di più in mare. Non abbiamo una bacchetta magica per far scomparire tutto questo eccesso di CO2 dall'atmosfera", ha denunciato ancora Elena Manaenkova. "Conta ogni frazione di grado di surriscaldamento globale, e così anche ogni parte per milione di gas serra".
La sua concentrazione nell'atmosfera ha raggiunto 405,5 parti per milione (ppm) nel 2017, un picco di 2,2 ppm inferiore a quello del 2016, quando si osservò una potente manifestazione del Nino, che causò la siccità nelle regioni tropicali e ridusse enormemente la capacità delle foreste e vegetazione di assorbire il CO2. "L'ultima volta che la Terra ha sperimentato un livello simile di CO2 fu tra i 3 e i 5 milioni di anni fa: la temperatura era di 2/3 gradi superiore e il livello dei mari più alto tra i 10 e i 20 metri del livello attuale", ha concluso Taalas.
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