Dove va il mondo dell'energia: il World Energy Outlook 2017 dell'Iea

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‘Un mondo in trasformazione’. E’ il titolo del World Energy Outlook 2017 (Weo) dell’International Energy Agency, il rapporto annuale che traccia il bilancio e delinea le prospettive future del settore. Gli innumerevoli spunti non possono essere affrontati in poche righe, ma vediamo i principali.

Secondo l’Agenzia “il fabbisogno energetico mondiale aumenta più lentamente che in passato, ma da qui al 2040 la domanda cresce ulteriormente del 30%: tale incremento equivale alla domanda attuale di Cina e India”. Insomma meno domanda di energia, che per certi versi è un bene perché significa anche meno inquinamento, ma per modo di dire visto che una crescita del 30% rappresenta sempre un incremento importante.

Il maggior contributo alla crescita della domanda – quasi il 30% – arriva dall’India. Va forte anche il Sud Est asiatico con una domanda che aumenta ad un tasso doppio rispetto a quello della Cina. Nel complesso, i Paesi in via di sviluppo dell’Asia rappresentano i due terzi dell’incremento dei consumi energetici mondiali, mentre la quota rimanente proviene principalmente da Medio Oriente, Africa e America Latina.

Lasciando la geografia e addentrandoci maggiormente nelle dinamiche energetiche il Weo 2017 dice che il futuro è nell’elettrificazione. Il che significa che l’elettricità cresce nei consumi energetici finali su scala mondiale, arrivando a coprire fino al 40% dell’aumento atteso da qui al 2040.

Tale aumento è dato anche dalla direzione che il mondo ha preso: digitalizzazione dell’economia, impianti ‘smart’ che consentono e consentiranno sempre di più di poter controllare casa nostra anche se siamo al cinema o in palestra. A livello mondiale, il crescente accesso all’elettricità fa sì che ogni anno si aggiungano in media 45 milioni di nuovi consumatori, anche se ciò non è ancora sufficiente per raggiungere l’obiettivo dell’accesso universale entro il 2030.

Oltre a crescere nei suoi ambiti tradizionali, l’elettricità si fa strada anche nella produzione di calore e nella mobilità, e la sua quota sui consumi finali raggiunge circa il 25%. Il rafforzamento delle iniziative industriali e del supporto politico – incluse le recenti decisioni di Francia e Regno Unito di bandire la vendita di veicoli convenzionali a benzina e diesel entro il 2040 – porta a prevedere, su scala mondiale, fino a 280 milioni di veicoli elettrici in circolazione all’orizzonte 2040, rispetto agli attuali 2 milioni.

La riduzione dei costi delle rinnovabili non è di per sé sufficiente a garantire un’efficiente decarbonizzazione del settore elettrico o l’affidabilità delle forniture, evidenzia il rapporto A livello di politica energetica, la sfida consiste nel garantire un livello adeguato di investimenti nelle reti elettriche e in un mix di tecnologie di generazione in grado di rispondere in modo ottimale ai bisogni del sistema, fornendo quella flessibilità sempre più necessaria man mano che il contributo di eolico e solare fotovoltaico aumenti (considerazione che rafforza il legame tra sicurezza in ambito elettrico e gas).

C'è poi un altro problema da affrontare legato a quanto detto. Il crescente ricorso alle tecnologie digitali migliora l’efficienza e facilita la flessibilità operativa dei sistemi elettrici, creando però al contempo nuovi potenziali elementi di vulnerabilità che bisognerà risolvere.

 



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