Ne ha scritto il Times. Ne ha scritto la Cnn. Il Daily Mail. Fox. Ne ha scritto Mashable. Ne hanno scritte decine, forse centinaia di riviste in tutto il mondo. Nera è una moto stampata interamente in 3D che per estetica e design è diventata un piccolo caso mediatico. E dietro c’è un progetto sviluppato da un ragazzo di 28 anni di Ascoli Piceno. Si chiama Marco Mattia Cristofori ed è oggi diventato una specie di star internazionale.
La sua storia sembra ricalcare quella di molti ragazzi italiani che vanno all’estero. Forse nel suo caso non era un modo per cercare lavoro. Ma per cambiare aria. Respirare le possibilità che ti offre una capitale europea da dove arrivano professionisti, studenti, gente da ogni parte del mondo per vivere bene il presente e poter immaginare il futuro. Come ha spiegato in un’intervista al quotidiano della sua città:
L’aria di Berlino ti cambia. Qui tutti possono fare tutto. Non importa da dove vieni, di che colore sei, come ti vesti, cosa hai studiato. Sii te stesso e fai ciò che ti piace. Molte delle persone che hanno studiato architettura e vivono a Berlino fanno tutt’altro. Ci sono centinaia di start-up creative che cercano creativi. E cosi ho fatto anch’io.
Ha cominciato a lavorare per BigRep, una società che si occupa di stampa 3D su scala industriale. Lavorare su progetti su grande scala gli ha consentito di pensare e ideare pezzi che altri non possono. Come una bici. O una moto.
Ho visto che varie grandi aziende stanno puntando su pneumatici senza aria. Per ogni tipo di veicolo. Nessuno però aveva provato a stamparne una in 3D funzionale per una bicicletta. Forse per mancanza di apparecchiature. Ho ricercato parecchio, ho modellato e stampato vari piccoli test per riuscire ad avere lo stesso comportamento di una normale gomma ad aria per biciclette. Poi ci sono riuscito.
La crea. La monta su una bici. E comincia a pedalare. Pedala fino a quando il suo capo gli chiede: “Hai intenzione di tornare in studio?”. Quando il giornalista del Resto del Carlino gli chiede del suo rapporto con Ascoli, Cristofori risponde: “Sono follemente innamorato della mia città […] Ascoli è una città di talenti. Ma questa creatività è bloccata e non viene lasciata a tutti la possibilità di esprimersi abbastanza, per questo molti se ne vanno”.
Da Ascoli, come da centinaia di altre città italiane, sono migliaia i giovani che hanno voglia di non smettere di pedalare.
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