C’è una categoria di fake news che Facebook è riuscita a sconfiggere senza troppi problemi: quelle che riguardano Facebook stessa. In un’inchiesta pubblicata da Bloomberg si racconta di un software utilizzato dal 2016 in grado di individuare e neutralizzare tutta la disinformazione che riguardava l’azienda di Menlo Park. Si chiama Stormchaser (cacciatore di tempeste) e a raccontarlo all’agenzia statunitense sono quattro ex dipendenti della società, che però hanno chiesto di rimanere anonimi. Scrive Bloomberg:
Dal 2016 i dipendenti di Facebook hanno utilizzato Stormchaser per tracciare questo tipo di messaggi diventati virali, compresa una teoria piuttosto popolare in base alla quale la società aveva accesso ai microfoni degli smartphone per controllare gli utenti.
Ma anche alcune campagne popolari, come #DeleteFacebook o tesi cospirazioniste che vorrebbero Zuckerberg un alieno sarebbero state limitate e neutralizzate da Stormchaser, raccontano gli ex impiegati:
In alcuni casi, come proliferazione di messaggi falsi attraverso il copia e incolla, il social network ha preso provvedimenti attivi per eliminarli. I dipendenti hanno preparato messaggi che smascherano queste affermazioni sulla stessa piattaforma, pubblicandole sulla bacheca degli utenti che hanno condiviso questi contenuti.
Bloomberg ha avuto accesso a dei documenti che raccontano questo progetto di Menlo Park, che sembrerebbe non essere più attivo da un anno. Ma se Facebook ha individuato un modo per limitare il diffondere di informazioni false, perché non applicarlo su larga scala a tutte le forme di disinformazione in rete?
La società ha replicato a Bloomberg che semplicemente non avrebbe avuto alcun effetto, perché il software non è stato costruito a quello scopo. È stato progettato su alcune keyword particolari e non ha alcun senso paragonare questa soluzione alle fake news in generale.