Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento del fenomeno del cyberbullismo, con picchi registrati nella fascia di età tra i 13 e i 15 anni: ad esempio nel 2013 su 1960 ragazzi intervistati il 25% ha affermato di essere stato vittima di un atto di cyberbullismo nei due mesi precedenti l’indagine (fonte: Progetto Daphne).
In particolare, c'è un incremento del fenomeno nel passaggio dalla scuola media inferiore a quella superiore, dato che sottolinea quindi come questa fascia di età sia degna di attenzione poiché particolarmente esposta a rischi e a probabilità di essere vittima di atti di bullismo online. Inoltre, sempre per quanto attiene i giovani che frequentano le scuole medie si nota come questi siano esposti anche ai pericoli derivanti dalla pedofilia e dalla pedopornografia online.
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Le conseguenze del cyberbullismo
Al di là dei dati sulla portata del fenomeno, certamente non trascurabile, quello che è importante sottolineare sono i risvolti negativi che il cyberbullismo porta con sé, tanto per la vittima quanto per l’aggressore. I bulli possono essere coinvolti in comportamenti problematici di tipo etero-aggressivo e in forme di trasgressione, che vanno dall'abuso di alcol e sostanze stupefacenti fino alle condotte criminali.
Le vittime sono affette invece da tipi disturbi che possono essere ricondotti ad una eccessiva passività nelle relazioni interpersonali e ad un progressivo isolamento sociale. Inoltre, essere ripetutamente e nel tempo oggetto di bullismo, a volte comporta una forma di vittimizzazione che può aggravarsi fino a sfociare in condotte auto-aggressive, e quindi in attacchi al proprio corpo, e, nei casi più estremi, a comportamenti autodistruttivi, come il suicidio.
Il fenomeno del bullismo online, alla stregua di quello tradizionale, può rappresentare quindi un fattore di rischio per lo sviluppo di problemi psicologici piuttosto gravi, sia per quanto riguarda le vittime che per quanto riguarda i bulli.
Come prevenire il fenomeno
Informatici Senza Frontiere, Onlus che opera da una decina di anni in Italia e all’estero usando la tecnologia per aiutare le persone piu deboli ed emarginate, è attiva dal 2012 in progetti che mirano alla prevenzione del fenomeno del cyberbullismo; in particolare tenendo nelle scuole e nelle comunità comunali dei seminari mirati a sensibilizzare sia i ragazzi, sia le famiglie e favorendo l’adozione di comportamenti consapevoli nell’uso delle nuove tecnologie.
Gli obiettivi specifici che si intendono raggiungere attraverso l’implementazione dei progetti sono:
- Aumentare la capacità dei giovani nella fascia di età 12-15 anni di adottare comportamenti corretti, responsabili e consapevoli circa le nuove tecnologie ed eventualmente mettere in atto modalità idonee ad affrontare eventuali casi di cyberbullismo.
- Aumentare la comprensione e le competenze dei genitori sul tema del cyberbullismo nelle sue diverse componenti in un ottica di prevenzione del fenomeno a partire dal nucleo famigliare.
L’intero impianto progettuale si sviluppa secondo le linee tracciate in materia dall’Unione Europea, da Unicef e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Per questo progetto Informatici Senza Frontiere partecipa al premio Aviva Comunity Fund. Per chi volesse sostenere questa iniziativa basta registrarsi sul sito e votare il progetto: BE SOCIAL+ contro il cyberbullismo