Nell’ambito della presidenza tedesca del G20, che si svolgerà col titolo programmatico e quanto mai attuale “Shaping an Interconnected World”, in preparazione dell’incontro dei ministri dell’economia digitale, in programma per il 6-7 aprile, il Ministero per lo sviluppo economico e dell’energia tedesco ha organizzato il 16 e 17 marzo, a Berlino un incontro dedicato al settore manifatturiero. Nel corso dell’evento “Digitising Manufacturing in the G20 – Initiatives, Best Practices and Policy Approaches”, gli stati del G20 stanno presentando lo stato dello sviluppo di industria 4.0; e in particolare gli aspetti di cyber-security, standardizzazione, sviluppo della forza lavoro a livello globale, aspetti sociali, trasformazione delle value chains globali, economia circolare e presenteranno le proprie best practices.
L’industria digitalizzata, o come viene chiamata industria 4.0, costituisce un elemento fondamentale della trasformazione in atto nella società e può contribuire in modo molto importante allo sviluppo economico a livello globale tramite attività produttive efficienti, integrate e sostenibili.
All’evento partecipano le rappresentanze industriali dei 20 paesi, particolarmente nutrite nei settori di factory automation e robotica.
I discorsi di apertura sono tenuti dalla Germania e dalla Cina sul tema ‘Shaping global digitalisation of production: Chances to unleash global economic potentials’.
L'importanza di avere un'infrastruttura per innovare
Il Dr Wolfang Scheremet Director General Industrial Policy, German Federal Ministry for Economic Affairs and Energy parla dell’evoluzione in atto, tra gli elementi significativi il fatto che i policy makers devono non avere fretta di regolamentare per non correre il rischio di limitare l’innovazione.
L’infrastruttura è un prerequisito necessario. Come finanziamo questa infrastruttura? 100B€/anno sono necessari per la sola Germania. Inoltre come si può assicurare una corretta competizione? La legislazione è ancora legata a un mondo predigitale. In particolare segnala come i dati siano oggi un prodotto che viene commercializzato. Ha poi annunciato come nei prossimi giorni il suo Ministero presenterà un libro bianco su questi temi e verso la legislazione digitale, con l’intento che possa rappresentare una base per innovazione, investimenti, infrastrutture, internazionalizzazione e integrazione sviluppo nuovi talenti.
È poi intervenuto An Xiaopeng, Deputy Director General Department of Information Technology Application and Software Services MIIT, fornendo un ampio quadro della situazione in Cina.
Interessanti i panel seguenti, in uno dei quali è intervenuto tra gli altri Mauro Fenzi, CEO Comau.
Tra gli interventi dei vari paesi, interessante l’intervento francese che ha dichiarato 500M€ stanziati per lo sviluppo di nuove tecnologie, supporto dedicato alle SME (3400 aziende fino ad ora), 100M€ per training sulle nuove competenze. Inoltre è stato lanciato il programma Alliance industrie du futur che ha evidenziato 200 nuovi use cases e sono state infine concordate 4 alleanze internazionali sul tema.
Come aspetti critici per lo sviluppo, tra i più significativi sviluppati fino ad ora, vorrei segnalare:
- Velocità, quasi tutti gli interventi aziendali hanno sottolineato come la velocità del cambiamento è elemento chiave per il successo.
- Standard, più volte sottolineata la necessità di open standard che permettano l’interoperativà per lo sviluppo dell’IoT.
- Ecosistema, industria 4.0 non si sviluppa all’interno dell’industria, ma nelle connessioni all’interno e anche all’esterno della value chain. Questo è in particolare un punto sul quale dobbiamo lavorare in Italia, è sempre più necessario avere intorno alla propria industria un ecosistema che permetta di sviluppare sinergie, scambio di best practices e fornire nuovi servizi anche in modo aggregato. Azioni anche per sviluppare la necessaria cultura, sono decisamente da lanciare anche nel nostro Paese.
- Apertura a nuove idee, anche questo è un elemento fondamentale, Quando l’anno scorso all’assemblea Anitec abbiamo presentato una ricerca SWG sul tema, il risultato era stato demoralizzante. Vi è nel nostro Paese la necessità di un cambio culturale profondo che permetta alle persone di sviluppare apertura verso l’innovazione.
- Training citato sia negli interventi degli Stati che in quelli delle industrie. Sviluppare competenze nei nuovi settori è l’unico mezzo per ridurre l’effetto di riduzione dei posti di lavoro che la digitalizzazione porterà nei settori tradizionali. Ne sono tutti convinti, è necessario però agire: a quando un piano organico nel nostro Paese?
In conclusione, grande attenzione da parte dei Paesi del G20 e delle industrie presenti sulla necessità di procedere velocemente nell’introduzione dei processi digitali. Un punto chiave: l’innovazione e non l’efficientamento è l’elemento chiave per avere successo, bisogna dare spazio a nuove idee, nuovi modelli di business, generare flessibilità d’approccio a tutti i livelli.
Un grande punto di attenzione: l’introduzione dei processi digitali porta diminuzione di posti di lavoro nelle attività tradizionali, sono quindi necessari e straordinariamente urgenti piani per formare giovani, collaboratori, cittadini in generale, sulle nuove competenze e i nuovi processi dove invece le competenze sono molto scarse. Ma la formazione non vuol dire necessariamente formazione tecnica: l’innovazione è generata dall’incontro di competenze diverse e dalla capacità di pensare.