L'orzo è un antico cereale di origine medio-orientale, oggi maggiormente coltivato nelle regioni del Nord-Italia. Io lo ricordo da bambino, quando il "caffè" d'orzo si mescolava con il latte caldo, a colazione. L'orzo, integrale, perlato o decorticato, da essere una sana abitudine degli anziani, è proposto come un alimento innovativo, un elisir, non a caso.
Recenti evidenze scientifiche, emerse anche presso il nostro laboratorio, hanno dimostrato le proprietà benefiche della farina d'orzo nel proteggere cuore e cervello sotto stress. Questo è possibile grazie all'alto contenuto in beta-glucano idrosolubile, un disaccaride antiossidante, capace di favorire la trascrizione di geni protettivi altrimenti non espressi.
La forza del beta-glucano d'orzo non è indebolita dalle temperature, anche quelle richieste per la cottura di un piatto di pasta. L'uomo moderno, sempre più messo alla prova da ritmi frenetici e pasti veloci, si può difendere oggi con un pugno di chicchi di orzo o con un piatto di pasta fatta con farina d'orzo (353Kcal l'etto). Basta poco, ma soprattutto, costa poco. A Bologna la quotazione media di una tonnellata di orzo nazionale è rimasta invariata a 170,50 euro, mentre in Francia costa solo 146 euro.
Per l'orzo, si tratta di un meritato ritorno dal passato più remoto. Basti pensare che le più antiche testimonianze della coltivazione dell'orzo risalgono all'età del Neolitico. L'orzo era alla base della dieta dei gladiatori romani, che ne facevano largo uso a tal punto che Plinio li soprannominava"hordearii" ovvero "mangiatori d'orzo".
Il pasto tipico dei gladiatori era costituito da
- focacce dolci d'orzo,
- polenta d'orzo
- e dalla sagina o gladiatoria, una zuppa d’orzo con legumi, bagnata con vino acetato e cenere.
La birra d'orzo, miscelata a cenere d'osso e legno carbonizzato, era una frequente integrazione della dieta dei gladiatori efesini. Pur non mangiando carne, l'orzo soccorreva i gladiatori nella fatica dei combattimenti e nello stress cronico dato dalla paura di morte o del disonore. Erano già tangibili i benefici dell'orzo, anche senza sapere il perchè, oggi svelato. L'uso dell'orzo nella produzione di pane è stato molto diffuso fino al XV secolo; poi il graduale disuso, fino al silenzio. Grazie al progredire della ricerca scientifica sugli alimenti funzionali ed ai laboratori che hanno creduto al binomio progresso-natura, l'orzo torna a far parlare di sé, anche con buon gusto.