Quanto è profonda la crisi dei 5 Stelle a Roma? Diario di bordo

Quanto è profonda la crisi dei 5 Stelle a Roma? Diario di bordo

I ‘guai’ di Roma con la giunta 5 stelle capitolina guidata da Virginia Raggi restano al centro delle nostre preoccupazioni in apertura di settimana. Sono attesi gli sviluppi dopo la bufera  per le dimissioni del dg Atac Rota con la scelta del successore mentre il colosso petrolifero del Kuwait, Q8, ha intimato al Campidoglio di pagare entro oggi gli arretrati per le forniture di gasolio per il Tpl, oltre 3 milioni, altrimenti sospenderà ogni approvvigionamento. E come se non bastasse 7 fermate delle Metro sono chiuse per lavori con il conseguente dirottamento verso  il trasporto su gomma. Se  è vero che i pentastellati hanno ereditato una decennale ‘mission impossible’ amministrativa, è anche vero che non ne hanno azzeccata una, aggravando problemi che in passato non erano risolti ma almeno si evitava di farli esplodere in maniera cosi’ manifesta. Una situazione che infiamma lo scontro Pd-M5s.  

Campidoglio a parte, oggi è la vigilia del ‘duello’ Roma-Parigi dell’affaire Fincantieri-Stx. I ministri Padoan e Calenda domani riceveranno il collega Le Maire. Diplomazie al lavoro con i francesi che puntano ad allargare il tavolo alle commesse militari per far nascere un polo italo-francese con dentro anche Leonardo. Per ora  l'Italia non arretra nel rivendicare la maggioranza dei cantieri navali. Tutto il resto viene dopo. La partita è difficile e strategica, la seguiamo con attenzione. Di certo non fa bene la sortita di Renzi che assolve l’interventismo ‘nazionalista’ di Macron e se la prende, non con l’amico Gentiloni, ma con la debolezza strutturale del nostro Governo che ha di fronte un orizzonte di circa sei mesi. 

Sempre domani il voto in commissioni Esteri sull’impiego  della nostra marina militare contro i trafficanti di esseri umani in Libia. Iniziano i dubbi tra e nei partiti che, con ogni probabilita’, troveranno sfogo gia’ oggi. Restando in politica, il tema dell’estate resta la riforma della legge elettorale. Al momento a tessere la tela è il centrodestra che sembra stia trovando l’auspicata coesione del rilanciare il sistema tedesco e punta ad un premio di maggioranza alla coalizione. Per ora gli altri partiti non abboccano.

Primo piano degli esteri certamente lo dedichiamo alla difficile situazione di un  Venezuela che vive da mesi una guerra civile a bassa intensità con decine e decine di vittime e centinaia di feriti. Si sapranno i risultati di una tornata elettorale che il presidente Maduro non è riuscito a far passare come libera e democratica. I dati ufficiali parlano di un'affluenza del 41,5%., le opposizioni li contesta e annuncia: "La protesta continua". Attenti osservatori, non certo disinteressati, gli Usa che valutano sanzioni: "Siamo a un passo dalla dittatura". Nella  Ue,  intanto, si presentano le candidature per le sedi delle agenzie europee che traslocheranno dopo Brexit, Eba (banche) e Ema (farmaco). Per quest’ultima è in corsa  Milano. Riflettori anche sulla ‘guerra’ sui diplomatici Russia-Usa, si attende la contromossa di Trump dopo il ‘foglio di via’ consegnato dal Cremlino a 755 americani.

A Madrid, intanto, Cristiano Ronaldo si presenta dal giudice per difendersi dalle accuse di evasione fiscale.

Per la cronaca italiana, oltre a caldo, e siccità, con l’arrivo di  'Lucifero' che portera’ il termometro a 40 gradi per tutta la settimana, seguiamo le indagini sull’omicidio dell’attivista gay di Parete nel Casertano, ucciso la scorsa settimana dall'ex compagno di un trans che frequentava, il corpo trovato a Napoli nel quartiere di Ponticelli. Al Viminale, infine, la firma del codice di condotta delle Ong impegnate nel soccorso dei migranti in mare. Si tratta di vedere quante accetteranno di sottoscrivere le nuove regole che tra l’altro prevedono la presenza a bordo delle navi di rappresentanti di polizia giudiziaria.

 



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