La nostra 'prima pagina' su migranti e femminicidi

Se c’è un tema divisivo per eccellenza, quello è rappresentato dall’accoglienza dei migranti. In una giornata in cui non spicca una notizia chiaramente più importante delle altre, abbiamo deciso di partire da questo tema. Con una doppia angolazione. Da una parte, l’Unione Europea mostra il cartellino giallo a Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca per non aver rispettato gli obblighi di redistribuzione delle quote di profughi da Italia e Grecia. Dall’altra, M5S, dopo aver avuto in passato posizioni altalenanti sull’argomento, oggi annuncia la svolta rigorista. A parlare, anzi a scrivere, e’ Virginia Raggi, che prende carta e penna chiedendo al prefetto una moratoria sui nuovi arrivi di migranti e lo stop alla realizzazione di altri centri di accoglienza nella capitale.
La sindaca, insomma, vuole fermare l’onda e predice conseguenze catastrofiche nel caso in cui ciò non dovesse avvenire: “Ci sarebbero effetti devastanti…”. E Grillo, dal suo blog, rincara la dose: i campi rom vanno chiusi, faremo un censimento di aree abusive e tendopoli. Ma non basta: nel mirino del comico e leader M5S finiscono anche i questuanti: “Basta chiedere l’elemosina in metro”. Parole che suscitano l’ironia di un rigorista ‘ante litteram’, come Matteo Salvini: “Ci voleva la sconfitta alle comunali per farli ritornare sulla terra…”.
Accanto al tema dei migranti, abbiamo deciso di porre enfasi a una storica decisione del Tribunale di Messina su un caso di femminicidio. Dieci anni fa, nel Catanese, una donna presenta ben 12 denunce contro il marito violento che la minaccia. Gli inquirenti non prendono alcuna misura e l’uomo alla fine uccide la donna con sei coltellate al petto, lasciando tre figli orfani di madre e con il padre in carcere. Il Tribunale taccia i magistrati di “inerzia”, accusandoli di non aver fatto nulla per impedire l’omicidio. La presidenza del Consiglio dovrà a questo punto sborsare 300.000 euro di risarcimento.
C’è un altro fatto di cronaca che già ieri aveva suscitato orrore nell’opinione pubblica: la foto della donna ricoverata in un ospedale napoletano che giace su un letto infestato dalle formiche non è un’immagine da paese civile. E oggi il ministro Lorenzin parla di “fatto indegno”, inviando una task force per accertare le responsabilità. E sempre nell’ambito della cronaca, diamo risalto alle parole del presidente della Commissione Antimafia, Rosi Bindi, che bolla come inaccettabile la richiesta di Totò Riina di farsi curare a casa: “Non esiste – sentenzia la Bindi - un diritto a morire fuori dal carcere; e non dimentichiamo che è ancora lui il capo di Cosa Nostra”.
Segnaliamo poi l’incidente ferroviario nel Salento: le prime notizie parlano di una decina di feriti non gravi. Per fortuna, ci poteva scappare il morto. E non potevamo lasciar passare inosservate le parole di Papa Francesco che ha inviato un messaggio per la Giornata mondiale dei poveri: “La povertà – dice Bergoglio con il solito linguaggio che non conosce vie di mezzo – avvelena i pozzi della vita civile”. E sempre nell’ambito della cronaca, segnaliamo la polemica di giornata sui vaccini obbligatori, con il governatore del Veneto, il leghista Luca Zaia, che presenta ricorso alla Consulta contro il decreto.
E passiamo alla politica che ancora vive gli strascichi della tornata elettorale di domenica. Renzi prova a fare una nuova apertura al leader di Campo progressista, Giuliano Pisapia: “Pronto a dialogare con lui”. Ma poi l’ex premier lo avverte: con D’Alema mai, se c’è anche lui, non se ne fa niente. A distanza di 48 ore dalla chiusura dei seggi, le cronache parlano poi di un curioso ribaltone ad Asti: i voti sono stati riconteggiati e si è scoperto che al ballottaggio andrà il candidato dei Cinque Stelle e non quello del Pd che, in un primo momento, era risultato in vantaggio di appena 13 voti.
L’economia ci riserva una buona notizia. Padoan appare ottimista sul caso delle banche venete in difficoltà: “Una soluzione è vicina – assicura il ministro – e non si farà ricorso al bail-in”. Tradotto in parole povere, i correntisti e gli obbligazionisti possono stare tranquilli: i loro soldi sono al riparo. E Gentiloni, intanto, coglie l’occasione per apprezzare le stime del Pil diffuse ieri dall’Fmi: “Sono previsioni di crescita migliori di quanto ci aspettassimo, l’Italia ce la può fare”.
Chiudiamo i nostri titoli di prima con la pagina internazionale. Le ormai note difficoltà in cui si dibatte il presidente Trump sul caso Russiagate si arricchiscono di un nuovo elemento. Un amico del presidente svela che il procuratore speciale Mueller potrebbe essere ‘licenziato’. La Casa Bianca fa sapere che non e’ vero niente ma finora in America pochi sembrano credere alla smentita.
Ottavio