Negli ultimi 23 anni per 18 volte la classifica degli uomini e delle donne più ricche del mondo è stata guidata dal co-fondatore di Microsoft Bill Gates, solo recentemente insidiato da Jeff Bezos e Mark Zuckerberg, amministratori delegati rispettivamente di Amazon e Facebook. Mentre dallo scorso 8 maggio la Apple si è confermata la società quotata in Borsa con il valore più alto di tutti i tempi.
Basterebbero questi due indicatori per spiegare perché da oggi l’Agenzia Italia apre un nuovo spazio. Si chiama Digitale ed Innovazione e sarà il notiziario verticale dedicato a raccontare anche la grande trasformazione in corso nel paese: dalla banda ultralarga ai servizi della pubblica amministrazione, dal piano industria 4.0 alle startup, dal gap di competenze digitali alle tante eccellenze che crescono nei nostri laboratori universitari. La rete Digitale e Innovazione (Rdi) punta a portare nelle redazioni non solo le notizie e i comunicati stampa, ma le storie dei protagonisti, le analisi dei dati, le interpretazioni degli scenari che servono ad inserire la singola notizia in un contesto più ampio: quello della auspicata rimonta dell’Italia su uno dei terreni dove si gioca la partita della competitività e della produttività del sistema Paese.
Il ritardo infatti è noto e in un certo senso ormai cronico: lo testimoniano tutti gli indicatori che costituiscono il DESI (Digital Economy and Society Index) della Commissione Europea. Ma proprio nel DESI 2017, pubblicato lo scorso febbraio, si leggono chiaramente i primi segnali di una ripresa: la direzione di marcia è giusta, la velocità di crociera ancora no. Questa rete vuole contribuire a mantenere la rotta e cambiare passo con gli strumenti classici del giornalismo: dare spazio ai protagonisti, verificare la congruità e il mantenimento delle promesse fatte, analizzare i risultati rispetto agli investimenti; ma anche seguire da vicino la delicata partita dell’Unione Europea sul terreno della fiscalità (la web tax) e della concorrenza con la Cina nel campo dell’innovazione.
Del resto il settore digitale nel suo complesso è diventata la locomotiva d’Europa e di molti paesi del mondo: lo sta diventando anche per l’Italia. Abbiamo ormai capito che non si tratta di un settore a parte dell’economia e della società, ma di un nuovo modo di concepire i processi economici e sociali che riguarda tutti. È questa ritrovata consapevolezza il presupposto della grande trasformazione digitale in corso nel settore industriale e nella pubblica amministrazione; e sono gli investimenti in questi processi il motivo della crescita del settore, ben più generosa di quella del PIL nel suo complesso (+2,8 per cento nel primo trimestre 2017). La rete Innovazione e digitale vuole raccontare tutto questo: perché farlo vuol dire raccontare come l’Italia entra nel futuro.