Diario di bordo? Il nostro è chiaro, quello dell'Europa meno

L’Europa è unita, ma poi scopri che c’è porto e porto. Che, tradotto in termini di politica comunitaria, ha un significato preciso: le regole non sono uguali per tutti. Il vertice di Tallinn che vede riuniti i ministri degli interni dell'Ue per affrontare le misure di sostegno all'Italia piomba sulla riunione di redazione con le prime notizie poco incoraggianti. Il commissario Ue per l'immigrazione, Dimitris Avramopoulos, risponde picche alla proposta italiana di cambiare il mandato per la missione Frontex "Triton" per i salvataggi nel mare Mediterraneo: “La missione ha già un mandato ben definito, si tratta di migliorare l’attuazione di quanto già deciso”. La missione, che coinvolge 26 Paesi, ha il compito di condurre nei porti italiani i profughi salvati. L'Italia propone invece di ripartire gli sbarchi anche su porti di altri Paesi. Ma sul punto la chiusura degli altri non sembra lasciare vie di scampo.
La Germania, per bocca del ministro degli Interni Thomas De Maiziere, ha bocciato la proposta italiana: “Non sosteniamo la cosiddetta regionalizzazione delle operazioni di salvataggio dei governi”. Dopo il “nein” tedesco è stato facile per gli altri ministri europei allinearsi: Belgio, Spagna, Olanda e Francia hanno ribadito il loro “no, non apriremo i nostri porti ai migranti”. Bene, almeno siamo sicuri che ancora una volta il problema ricadrà sulle spalle italiane, almeno che nel corso della giornata non si trovino altre soluzioni concrete sulle smistamento dei profughi.
Intanto in casa nostra è il giorno della direzione Pd. Il fatto che per la prima volta Matteo Renzi abbia deciso di fare l’incontro a porte chiuse, senza streaming video, fa presagire un clima di alta tensione. Al centro il nodo delle alleanze e la valutazione dei risultati deludenti delle amministrative. La sensazione è che il Pd alla fine si orienti per una “tregua estiva”. “Una pace falsa” la definisce Paolo Mieli sul Corriere della Sera.
Di “luci ed ombre” sull'istituto del “whistleblowing” ha parlato Raffaele Cantone presentando la Relazione annuale dell'Anac. “Sul piano numerico si registra una crescita delle segnalazioni: sono state 235 due anni fa, 252 l’anno scorso e già oltre 260 nei primi cinque mesi di quest’anno”.
Sul fronte economico sono arrivati i dati Istat: nel 2016 la spesa media mensile familiare in valori correnti è stata pari a 2.524,38 euro (+1,0% rispetto al 2015 e +2,2% nei confronti del 2013, anno di minimo per la spesa delle famiglie e ultimo anno di calo del Pil). Ciononostante, la spesa media mensile familiare rimane al di sotto dei 2.639,89 euro del 2011.
Il G20 di Amburgo si preannuncia come il vertice delle divisioni: Usa contro Europa sull’ambiente. Trump ne approfitta per incontri bilaterali con Angela Merkel e Vladimir Putin. E sullo sfondo resta, minacciosa, la “crisi dei missili” con la Corea del Nord.