Giovannino Guareschi sarebbe impallidito davanti al ‘Contrordine compagni!’ lanciato oggi dai vicini austriaci sul tema dei migranti. Ieri ci eravamo lasciati nel nostro Diario di bordo con l’ansia di veder scorgere, da un momento all’altro, alla frontiera del Brennero blindati e militari eredi degli Asburgo, mentre oggi ci accorgiamo che era tutto uno scherzo. Anzi, per dirla con le parole del cancelliere Kern, di “un equivoco”. Tanto che il nostro governo fa filtrare la sua soddisfazione per la netta correzione di rotta di Vienna. Visto che finora si era scherzato, passiamo allora alle cose serie: alla vigilia del vertice di Tallinn fra i ministri dell’Interno Ue, il premier estone promette che domani saranno adottate “soluzioni concrete” a sostegno dell’Italia. E intanto Minniti continua a tessere la sua tela: parlando in Parlamento, da una parte, ringrazia l’Unione Europea per aver sposato la linea italiana, dall’altra, si rivolge alle Ong: riconosce che un terzo dei migranti viene salvato dalle loro navi ma le ammonisce a cooperare con la polizia giudiziaria.
Lasciamo quindi il tema dei migranti e passiamo a Paolo Villaggio per il quale oggi si è tenuta la cerimonia di addio al Campidoglio. Cerimonia che ha riservato una sorpresa dai risvolti politici. Il figlio Francesco ha rivelato che il papà aveva simpatia per i Cinque stelle. Sarà un caso ma Grillo e Casaleggio sono andati a rendergli omaggio alla camera ardente.
Il mondo dello spettacolo trova spazio oggi nella nostra prima pagina anche per un altro attore, Raoul Bova. La notizia non è, in realtà, molto lusinghiera, visto che la procura ha chiesto per lui la condanna a un anno con l’accusa di aver sottratto al fisco quasi 700.000 euro.
Nel nostro Diario di bordo la cronaca è oggi in evidenza anche per l’ennesimo sviluppo della vicenda Consip: segnaliamo la perquisizione dell’abitazione del giornalista del Fatto, Marco Lillo, indagato per la pubblicazione di atti coperti da segreto. E intanto la procura ha disposto la restituzione del cellulare a Federica Sciarelli. La giornalista Rai potrà così tornare in possesso della sua preziosa rubrica telefonica.
E passiamo alla pagina di Esteri con una nuova puntata del drammatico caso del piccolo Charlie. Londra insiste nel rifiutare il trasferimento al Bambino Gesù di Roma. Il ministro britannico Johnson ha telefonato personalmente ad Alfano per comunicargli il diniego. E fa sempre rumore la Corea del Nord che, quando non lancia missili, comunque lancia minacce. Oggi il governo di PyongYang ha avvertito il mondo che sui suoi missili può tranquillamente montare testate nucleari. Trump reagisce male e ordina esercitazioni militari in comune con Seul, mentre Russia e Cina, al solito, invitano tutti alla moderazione. Clichè che in quell’area del mondo sembrano davvero immutabili. A far parlare di sé è anche il Venezuela: oggi esponenti vicini al presidente Chavez hanno fatto irruzione in Parlamento: feriti diversi deputati dell’opposizione.
E veniamo alla oggi ricca pagina di economia. Innanzitutto con Mps. Ieri avevamo esultato per la notizia che Bruxelles aveva dato l’assenso al piano di salvataggio. Oggi iniziamo a fare i conti con quello che il piano comporta: 5.500 lavoratori in esubero e chiusura di una filiale su tre. Padoan è comunque soddisfatto e si dice convinto che per il nostro sistema bancario il peggio sia ormai alle spalle.
Ma nel mondo del lavoro non si fanno di questi tempi salti di gioia. L’Istat certifica che per un terzo dei nostri laureati la prima occupazione è precaria e che il 41% delle lavoratrici atipiche è madre. Altro avvertimento alle giovani generazioni: nel 2015 si andrà in pensione a 70 anni. Sempre che si arrivi vivi, naturalmente. E, in proposito, almeno l’Inail viene in nostro soccorso con un dato positivo: nel 2016 le morti sul lavoro sono diminuite. E meno male! In tutto ciò c’è chi scommette sul futuro. E’ la casa automobilistica Volvo che oggi ha fatto uno storico annuncio: dal 2019 produrrà solo auto elettriche.
Lasciamo la pagina economica e passiamo brevemente alla politica. In attesa della direzione Pd di domani nella quale Renzi traccerà la linea politica del partito dopo lo schiaffo alle comunali, il Senato sembra vacillare sullo Ius soli con l’ennesimo slittamento dell’esame in Aula. I dem assicurano che non ci sarà nessun passo indietro. Staremo a vedere. E intanto Gentiloni fa una visita a sorpresa ad Accumoli, uno dei centri maggiormente colpiti dal terremoto. Il premier ne approfitta per assicurare che il lavoro di ricostruzione procede bene ma poi ammette che le procedure vanno assolutamente snellite, riconoscendo evidentemente che non forse non è andato proprio tutto bene.