Sono due le notizie di testa nella nostra prima pagina di oggi: la bagarre in Aula al Senato sullo ius soli e Donald Trump indagato per il Russiagate con un’accusa, quella di ostruzione alla giustizia, che potrebbe portare all’impeachment.
A Palazzo Madama era appena passata la fiducia sulla manovra, per quanto con una maggioranza ristretta – solo 144 i sì – e il governo aveva tirato un sospiro di sollievo per il superamento dell’ultimo scoglio malgrado le frizioni con Mdp, che in dissenso sui voucher non ha partecipato alla votazione. Ma il clima si è surriscaldato non appena si è passati all’esame della legge per la cittadinanza ai figli di stranieri nati in Italia. La Lega, da sempre ostile al provvedimento, ha scatenato una protesta al grido “Stop all’invasione”. Tra urla e spintoni, nella ressa sotto i banchi del governo la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, è rimasta contusa a un braccio ed è finita in infermiera. Il Pd ha accusato i leghisti di “ignobile aggressione” e ha attaccato anche i 5 stelle, che sulla legge hanno annunciato una “pragmatica” astensione, di “complicità” con il Carroccio. Un’altra gazzarra in Parlamento, come di recente ne abbiamo viste spesso, e questa volta sul tema dell’immigrazione che si conferma materia esplosiva per la politica.
L’altro titolo in primo piano arriva dagli Usa. Il procuratore speciale sul Russiagate, Robert Mueller, indaga su Trump nell’ipotesi che il presidente abbia ostacolato l’inchiesta facendo pressioni sul direttore dell’Fbi, James Comey, poi silurato. E appunto dalle accuse rivolte a Trump da Comey davanti alla commissione d’inchiesta del Senato muove l’iniziativa di Mueller. L’ha rivelata per primo il ‘Washington Post’, con un velenoso regalo al presidente nel giorno del suo settantunesimo compleanno. Trump ha reagito attaccando su Twitter: “E’ la più grossa caccia alle streghe della storia, basata su notizie false”, ha scritto. Resta da vedere quanto la sua autodifesa potrà reggere agli sviluppi dell’indagine di Mueller. Ostruzione alla giustizia è la stessa accusa che portò Richard Nixon alle dimissioni proprio per evitare l’impeachment sul caso Watergate.
Sotto questi due titoli forti, tra le notizie più importanti di oggi abbiamo deciso di segnalare il ‘giallo’ sull’incontro tra il leader leghista Matteo Salvini e Davide Casaleggio, nume tutelare del Movimento 5 Stelle. ‘Repubblica’ sostiene che il colloquio – foriero di potenziali alleanze alle politiche – c’è stato. I 5 stelle smentiscono e si spingono a chiedere le dimissioni del direttore del giornale, Mario Calabresi. Smentisce anche Salvini. Ma Calabresi tiene il punto, sostenendo di avere fonti certe e invitando i pentastellati a querelare per dargli modo di mostrare a un giudice le prove di quel che ha pubblicato. La querela arriverà? In un altro caso, quello delle pressioni di Maria Elena Boschi su Unicredit perché rilevasse Banca Etruria, di cui ha scritto Ferruccio de Bortoli nel suo libro, la querela sollecitata dal giornalista non c’è stata.
Tra le notizie dell’economia, mettiamo l’accento sui dati di Bankitalia che rilevano un record del debito pubblico in aprile a quota 2.270 miliardi e soprattutto sullo sciopero dei trasporti che promette un venerdì nero con aerei, treni e bus fermi. E’ lo stesso ministro Graziano Delrio ad annunciare che la mobilità degli italiani sarà difficile, mentre il Garante degli scioperi osserva che la frammentazione delle sigle sindacali finisce col produrre danni eccessivi per gli utenti.
Rimane nella nostra prima pagina, e non potrebbe essere altrimenti, il rogo della Grenfell Tower a Londra. I morti accertati sono 17, ma la polizia avverte che il numero è destinato a salire. C’è ansia per la sorte dei due italiani ufficialmente ancora dispersi, e il legale della famiglia Trevisan non lascia molto spazio all’ottimismo: “Non ci sono elementi per sperare”, afferma.
Titoliamo anche sulle nomine decise dal Cda della Rai per due ruoli chiave dell’informazione: Andrea Montanari è il nuovo direttore del Tg1, e Gerardo Greco ne prende il posto alla direzione di Radio 1 e Gr.
La cronaca, infine, registra un nuova condanna per Emilio Fede: 2 anni e 3 mesi di carcere per le foto sexy usate, secondo l’accusa, come ricatto per ottenere da Mediaset una buonuscita più ricca. Da Asti arriva la notizia del ritrovamento della reliquia di don Bosco rubata due settimane fa dal santuario di Castelnuovo.