Le prime 64 puntate di #vivalitalia (che diventa un podcast)

Stanno accadendo tante cose a Casa Agi. Ci sono tante novità. Abbiamo scelto, come metodo, di fare le cose prima, di verificarle, di misurarle e poi di annunciarle. Credo che di annunci roboanti ne abbiamo tutti abbastanza. Però, appunto, quando qualcosa lo consideriamo acquisito, allora è il momento riparlarne. E' il caso di #vivalitalia. E' il format web che abbiamo inaugurato qualche settimana dopo l'avvio della mia direzione in AGI. Ricordo come nacque. Il primo giorno, entrando nella mia grandissima stanza da direttore. E di tutto questo spazio che ci faccio?, chiesi. E davanti all'esitazione dei miei interlocutori, dissi: "Facciamone uno studio tv, per fare un programma in diretta web". Lo abbiamo chiamato #vivalitalia che è il tormentone con cui chiudiamo ogni puntata. All'ospite di turno diciamo: guarda la telecamera e spiegaci perché #vivalitalia.

Il format è semplice ma a suo modo nuovo. Parliamo di tutto senza fretta, senza agguati, senza risse, se capita divertendoci, senza domande tabù anzi accettando quelle della rete. Parliamo per un'ora, in qualche caso di più (il record è di Luigi Di Maio con un'ora e venti minuti), perché è dopo un po' che parli che il tuo interlocutore ti dice qualcosa di davvero nuovo, qualcosa che aveva dentro e che non era preparato a dire.

Siamo partiti all'inizio di novembre con Paolo Gentiloni, che era solo ministro degli Esteri e ieri abbiamo fatto la puntata 65 con Claudio Amendola e Luca Argentero (eh sì, mica facciamo solo interviste politiche, trovate anche molto cinema, teatro, letteratura....).

Le puntate sono da sempre su YouTube e da qualche giorno ne abbiamo fatto anche dei podcast (qui su Spreaker, ma sono anche su iTunes) perché ci siamo resi conto che sembra di stare in radio.

Qui la lista dei primi 64 ospiti di #vivalitalia (sono di più in realtà, perché qualche volta abbiamo avuto delle coppie).