Il video che racconta che la violenza sulle donne non è solo fisica
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Il video che racconta che la violenza sulle donne non è solo fisica

Il video che racconta che la violenza sulle donne non è solo fisica

 Blog CasaAgi nera
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Quando ci dissero della manifestazione che si sarebbe svolta il 7 Marzo (con il capo della Polizia Franco Gabrielli e la Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Maria Elena Boschi, al teatro Verdi per la consegna dei riconoscimenti della prima edizione del premio Palmina Martinelli, organizzato dalla Questura di Brindisi per sensibilizzare sul tema della violenza sulle donne) eravamo certe che fosse un semplice invito a partecipare e a coinvolgere il nostro istituto. In pochi minuti invece iniziammo a parlare di spot, del messaggio da comunicare, di violenza sulle donne.
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Nei giorni seguenti cercammo ispirazione nei video più conosciuti su questo tema e notammo come la maggior parte delle violenze venissero intese come puramente fisiche. I volti sfigurati e tumefatti trasmettevano certamente inquietudine, non convinte però della nostra giovane opinione chiedemmo a donne di ogni fascia d'età quanto secondo loro fosse veritiera questa idea di violenza. Quello che emerse ci diede lo spunto per il nostro video.
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Molte delle donne che ascoltammo pur non avendo mai ricevuto schiaffi e pugni si erano più volte sentite violate ed offese da parole, urla e minacce.
Volevamo parlare della violenza psicologica, di come spesso se ne è vittime inconsapevoli, di come sia difficile trovare il coraggio di denunciare senza avere delle prove concrete.
I volti che avevamo davanti alla nostra videocamera erano quelli di donne comuni alle quali abbiamo chiesto di fare le attrici per pochi minuti. Nessuna di loro lo aveva mai fatto eppure con dei soli sguardi erano in grado di esprimere umiliazione, dolore e paura.
Il filo conduttore sono le labbra, fonte della violenza ma anche della rinascita. La nostra attrice protagonista, inizialmente spensierata si ritrova alla fine del video in lacrime, con il trucco sfatto ma senza segni di percosse, la mano con cui si tinge di rosso allude al messaggio che volevamo comunicare: a volte le violenze psicologiche fanno più male di quelle fisiche.

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