XU XING, "E QUEL CHE RESTA E' PER TE"
di Andrea Marcelloni*
E quel che resta è per te
Xu Xing
Nottetempo, 2006
€ 15,00
Traduzione di Lucia Regola
Roma, 05 lug. - Ho avuto il piacere e la fortuna di conoscere Xu Xing a Roma nell'autunno del 2009, durante il festival internazionale del cinema "Asiatica". Xu Xing era lì per parlare del suo libro e ne stava approfittando per conoscere meglio Roma ed i suoi abitanti. Se ne andava in giro con una telecamera a spalla e ogni tanto spariva per poi ricomparire in sala dicendo: "sono andato a fare delle riprese, mi interessa molto questa città!".
Io avevo da poco letto il suo libro e devo dire che dopo tante letture di autori cinesi contemporanei ambientate prevalentemente durante la Rivoluzione Culturale, leggere una storia così diversa mi aveva colpito e affascinato immediatamente.
Scritto tra gli anni Ottanta e Novanta, "E quel che resta è per te" non è mai stato pubblicato ufficialmente in Cina eppure ha avuto la straordinaria forza di girare tra i giovani cinesi - probabilmente come manoscritto - e di diventare subito molto popolare, tanto da ottenere l'attenzione di editori in Germania, Francia, Italia e Spagna.
La storia, molto autobiografica, narra le avventure di due giovani ragazzi che decidono di percorrere un viaggio in bicicletta lungo le strade della Cina. I loro unici bagagli: sacco a pelo, bicicletta, qualche vecchio indumento e tanta voglia di sentirsi liberi.
Non voglio aggiungere altro alla storia, ma i viaggi, le avventure, l'alcol, la droga, le donne - tutti ingredienti del romanzo – così come il tono dissacrante e anticonformista con cui è stata scritta non possono non far pensare agli autori della beat generation, tanto da dare a Xu Xing l'appellativo di "Kerouac cinese".
Un bel libro da leggere in viaggio.
Vi aspetto in libreria.
L'autore
Xu Xing (Pechino, 1956), adolescente durante la Rivoluzione Culturale, dopo l'arresto dei genitori conduce per alcuni anni la vita di strada, conoscendo anche la prigione. Arruolato nell'esercito, poi cameriere a Pechino e spazzino, nel 1988 emigra in Germania, per poi rientrare in patria nel 1994.
"E quel che resta per te" è il suo unico romanzo tradotto in italiano.
*Andrea Marcelloni, sinologo, è il proprietario di Orientalia, la libreria di Roma specializzata in orientalistica. Si trova in via Cairoli, 63, nel cuore dell'Esquilino. Ogni settimana Andrea Marcelloni offrirà ai nostri lettori spunti di lettura.
© Riproduzione riservata