Vice Presidente dell'Istituto di Ricerca delle scienze finanziarie del ministero delle Finanze cinese

Vice Presidente dell'Istituto di Ricerca delle scienze finanziarie del ministero delle Finanze cinese

In visita in Italia dal 24 novembre al 13 dicembre per una formazione sulla previdenza sociale organizzata da Asiapromotion, la delegazione guidata da Wang ha incontrato tra gli altri rappresentanti di varie istituzioni quali INPS, INPDAP, ministero dell'Economia e della Finanze, COVIP, Comune di Roma e Regione Toscana

Qual è lo scopo della missione italiana?

In materia di previdenza sociale la Cina che è ancora nella fase dello sviluppo, la formazione in Italia ci offre la possibilità di vedere da vicino quelli che sono i modelli europei.  Siamo qui dunque per due motivi principali: il primo è quello di imparare come si crea e si gestisce un buon sistema previdenziale; il secondo comprendere  il rapporto tra le spese sociali e l'attuale debito pubblico per non accadere negli stessi errori in futuro.

Che insegnamento avete tratto finora?

Nel corso della sua storia l'Italia ha prodotto diverse riforme pensionistiche per rispondere alle  necessità di una società in continua trasformazione. Conoscere il percorso italiano ci permette di evitare possibili rischi sulla via dello sviluppo.

Con il nuovo governo italiano è arrivata anche la riforma delle pensioni. Passaggio obbligato per risolvere la crisi?

Il governo italiano ha risposto alla crisi con impegno e determinazione. Qualsiasi riforma necessita di un periodo di transizione prima di entrare pienamente in funzione. Ad ogni modo secondo me, la riforma italiana del sistema pensionistico produrrà risultati significativi in futuro piuttosto che nell'immediato.

All'indomani della crisi economica del 2008 si è parlato in Cina di un possibile cambiamento del sistema di previdenza sociale?

Attualmente ci troviamo in una situazione di forte crescita economica paragonabile a quella che ha caratterizzato l'Italia degli anni 60'. Tuttavia è ancora molto il lavoro da compiere per completare la riforma del nostro sistema pensionistico tenendo anche conto di alcuni fattori concatenati come il problema dell'invecchiamento della società. Sono passati già trenta anni dall'applicazione della politica del figlio unico e se da un lato la normativa ha abbassato il tasso di crescita della  popolazione, dall'altro ha accelerato il processo dell'invecchiamento della intera società. Perciò sostenere i futuri pensionati in maniera ragionevole sarà un lavoro arduo che spetterà alla prossima generazione.

Da parte del governo cinese, ci sarà un'introduzione di un sistema pensionistico dedicato esclusivamente ai dipendenti pubblici in Cina?

La maggior parte dei paesi nel mondo che hanno creato sistemi pensionistici hanno previsto un sistema separato per i dipendenti pubblici. Trovo lecito quindi immaginare che ciò avverrà anche in Cina. Al momento il lavoratore dipendente che decide per qualche motivo di lasciare il suo impiego perde la sua indennità in quanto quest'ultima non è trasferibile.

Ci può parlare delle politiche a sostegno dell'occupazione per giovani? Ci sarà un legame diretto tra l'occupazione dei giovani e il sistema previdenziale?

Il governo cinese ha previsto per i giovani lavoratori incentivi e politiche che vengono messe in atto dalle autorità locali in base alle diverse necessità di una zona rispetto a un'altra. In diverse  province sono stati creati parchi industriali dedicati ai giovani imprenditori. Nella municipalità di Chongqing, ad esempio, il governo ha attivato prestiti agevolato per i giovani investitori. Il governo sta puntando molto inoltre sulla politica di"capo villaggio con laureati" che consiste nell'offrire posti di lavoro a neolaureati in qualità di "funzionario rurale"con il compito di assistere i capi di villaggi periferici. Così dalla gestione diretta dalle autorità locali sarà garantito un risultato più efficiente.

A suo avviso, aumenterà la percentuale del welfare nelle spese pubbliche?

Assolutamente.  Il nostro compito sarà soprattutto quello di estendere – in modo graduale -l'assistenza previdenziale in tutto il Paese e a tutti. Cercheremo di offrire un sussidio efficace i poveri, perché ci sono delle persone cha ricevono sostegno economico, ma il loro tenore di vita è ancora molto basso rispetto ad altre zone.  Poi c'è il problema della sistemazione degli anziani. Il rapido sviluppo economico ha portato alle persone anche varie forme di disagio psicologico da affrontare, la sfida è quella di costituire una società sana creando contemporaneamente un apparato di servizi di assistenza o centri di consulenza psicologica per le persone affette dai disturbi psicologici da stress. In sintesi dobbiamo seguire i lavori in due direzioni: verticale e orizzontale.

A che punto è la Cina con l'assicuriazione pensionistica integrativa privata?

 
Attualmente in Cina coloro che hanno la possibilità di creare la loro pensione tramite assicurazioni private sono le fasce più ricche e le grandi imprese che offrono ai dipendenti un welfare di questo tipo. Le assicurazioni private sono totalmente commercializzate pertanto non sono gestite dal governo che ne stabilisce però il regolamento. A mio avviso presentano però alcuni limiti come ad esempio il fatto che nel momento in cui si stipula una polizza a 10, 20 anni questa viene calcolata senza tenere conto di fattori variabili quali il tasso di inflazione.

 

di Wang Jing

 

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