VERSO NORD, UNONOVEOTTOOTTO
di Andrea Marcelloni*
Verso nord. Unonoveottootto
Han Han
titolo originale: Wo xiang he zhe ge shijie tantan (2010)
Traduzione dal cinese di Silvia Pozzi
Metropoli d'Asia, 2012
€ 14,50
Roma, 22 mag.- Il viaggio è sempre stato uno dei motivi conduttori di tanti romanzi e racconti. Nell'ultimo lavoro di Ma Jian (La via oscura, che ho presentato alcune settimane fa), era alla base della storia e lo è – ma in modo del tutto diverso – anche nel testo che vi propongo questa settimana.
Si tratta di “Verso Nord. Unonoveottootto”, secondo lavoro di Han Han pubblicato in italiano da Metropoli d'Asia (nel 2012) con la traduzione dal cinese da Silvia Pozzi, di cui è possibile leggere su Agichina un'intervista proprio su questo lavoro.
Di Han Han un paio di anni fa avevo presentato “Le tre porte” (Metropoli d'Asia, 2010), il suo romanzo più famoso, il libro che in un certo senso ha fatto conoscere al mondo le doti di scrittore di un personaggio famosissimo in Cina per essere anche blogger, produttore musicale, cantante, sceneggiatore, fondatore di riviste, corridore di rally automobilistici e, soprattutto, personaggio molto influente. E a volte anche molto scomodo. Sempre a cavallo sulla sottile linea della censura, Han Han negli ultimi anni ha spesso criticato l'operato del Partito in modo sottile ma deciso, riscuotendo anche molto consenso popolare.
“Verso nord. Unonoveottootto” è un racconto di quelli che in genere definisco “particolari”. Il protagonista, Lu Ziye, parte per un viaggio a bordo di un'automobile scassata, recuperata mettendo insieme pezzi di varie macchine su un rottame trovato lungo la strada e battezzata 1988 dall'anno di immatricolazione del telaio.Non un anno qualsiasi, l'anno precedente gli episodi di Tian an'men, l'inizio di un altro viaggio. Obiettivo prestabilito: andare a prendere un amico che esce di prigione. Lungo la strada Lu Ziye incontra Nanà, una prostituta incinta, che si unisce al viaggio. I due compagni di avventura si raccontano le proprie vite e Lu si ritrova spesso a pensare alla propria infanzia, ai compagni di gioco, ai ragazzi da cui ha imparato a vivere e a crescere, ai primi amori e alle prime delusioni.
Il bello del racconto di Han Han è proprio qui. In realtà non succede quasi nulla, ma in pratica il lettore si ritrova a far parte del viaggio e si “sposta” a bordo della 1988 con i due protagonisti. Vien quasi voglia di intervenire nella conversazione per raccontare i propri ricordi. Il viaggio è molteplice.
Han Han racconta anche il cambiamento che è avvenuto in ognuno di noi, il passaggio dall'infanzia all'età adulta. Anche la Cina ha in un certo senso “vissuto” questo passaggio. E' diventata adulta, della sua infanzia non rimangono che ricordi, limpidi e non sempre piacevoli.
Eppure “la 1988 non mi ha mai lasciato a piedi” racconta il protagonista.
Vi aspetto in libreria.
Han Han (Shanghai, 1982), blogger, scrittore, musicista e fondatore della rivista letteraria “Duchang tuan” (Coro di assoli), che aveva anche il sottotitolo in inglese "Party", uscita nel 2010 ed accolta dal consenso della critica prima di essere chiusa dalla censura. Dei sette romanzi che ha scritto, in Italia Metropoli d'Asia ha pubblicato anche “Le tre porte” (2011). Oggi Han Han viene definito come la voce della nuova generazione cinese e nel 2010 è stato inserito dal "Time Magazine" tra i personaggi più influenti della terra.
*Andrea Marcelloni, sinologo, è il proprietario di Orientalia, la libreria di Roma specializzata in orientalistica. Si trova in via Cairoli, 63, nel cuore dell'Esquilino. Ogni settimana Andrea Marcelloni offrirà ai nostri lettori spunti di lettura.
22 maggio 2015
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