TRE UOMINI FANNO UNA TIGRE
di Andrea Marcelloni*
Tre uomini fanno una tigre. Viaggio nella cultura e nella lingua cinese
Nazarena Fazzari
Instar Libri, 2014
€ 14,00
Roma, 20 giu. - Questa settimana vorrei segnalare una breve ma interessante novità scritta da Nazarena Fazzari e pubblicata dalla torinese Instar Libri. “Tre uomini fanno una tigre. Viaggio nella cultura e nella lingua cinese”.
Il libro parte dall'esperienza – o meglio “dalle esperienze” – che l'autrice ha vissuto in Cina prima come studentessa di lingua cinese, poi come dipendente di un'azienda locale che aveva rapporti con diverse ditte europee, infine come interprete freelance. Ma non si tratta di un resoconto di viaggio, piuttosto, partendo proprio dalle proprie esperienze personali, l'autrice cerca di rispondere ad una domanda che chiunque studi o abbia studiato la lingua cinese si è sentito fare: “com'è la Cina?”.
La difficoltà principale nel rispondere ad una domanda apparentemente così semplice si scontra con due grandi ostacoli: in primo luogo la Cina non è riassumibile in una singola risposta, si tratta di uno dei paesi più grandi del mondo, è il più popoloso, al suo interno vi si possono trovare tutte le fasce climatiche ed i paesaggi più diversi tra loro. Le emozioni che si provano vivendo o viaggiando nel “regno di mezzo” sono molteplici, e la stessa autrice non riesce a trovare una sola immagine rappresentativa di tutta la Cina, ma preferisce parlare di un “caleidoscopio” (che in cinese si dice wan hua tong, “il tubo dai diecimila fiori”), poiché tante sono le immagini che si hanno di questo paese. Il secondo ostacolo è legato invece ai tanti pregiudizi ed ai luoghi comuni su un mondo spesso troppo chiuso in se stesso, soprattutto nelle comunità che vivono nel nostro paese.
Ecco allora che Nazarena Fazzari ci propone, con il suo libro, alcuni fiori del suo caleidoscopio cinese, e prova a spiegare la tanto fraintesa Cina nelle sue superstizioni quotidiane, nelle complicate regole del bon ton a tavola, nei retaggi confuciani che influenzano il comportamento in pubblico e nei modi in cui una cultura millenaria si esprime attraverso la sua lingua e i suoi caratteri.
Il libro è strutturato in 24 brevi capitoli, ognuno dedicato ad un particolare aspetto da comprendere. Il “pudore al bagno” è uno dei miei preferiti, anche perché mi sono trovato anche io in una situazione identica (ma non voglio rovinare la lettura raccontando l'episodio). Interessanti - e da conoscere anche per evitare brutte figure in caso di un viaggio di lavoro in Cina - sono anche i capitoli sui “Laoban”, sull'uso dei numeri (se da noi il 17 è associato alla sfortuna, in Cina non si troverà mai il numero 4, la cui pronuncia è identica a “morire” e soprattutto il 14, omofono di “sto per morire”).
Un libro divertente e ironico, pensato non solamente per chi lavora o viaggia, ma anche per chi si avvicina alla Cina per la prima volta.
Vi aspetto in libreria.
L'autrice
Nazarena Fazzari (1977), laureata in lingue e letterature straniere, ha lavorato in Cina e in Europa per oltre dieci anni come interprete di cinese. Impiegata in un'azienda del settore automobilistico, insegna presso una scuola privata e collabora con alcune case editrici in qualità di traduttrice.
*Andrea Marcelloni, sinologo, è il proprietario di Orientalia, la libreria di Roma specializzata in orientalistica. Si trova in via Cairoli, 63, nel cuore dell'Esquilino. Ogni settimana Andrea Marcelloni offrirà ai nostri lettori spunti di lettura.
20 giugno 2014
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