Professore presso l'Università Tongji di Shanghai, intervenuto nell'ambito del convegno OIR "Fonti rinnovabili e mercato cinese. Quali opportunità per le imprese italiane?".
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Professore presso l'Università Tongji di Shanghai, intervenuto nell'ambito del convegno OIR "Fonti rinnovabili e mercato cinese. Quali opportunità per le imprese italiane?".

Professore presso l'Università Tongji di Shanghai, intervenuto nell'ambito del convegno OIR "Fonti rinnovabili e mercato cinese. Quali opportunità per le imprese italiane?".

LONG WEIDING
Professore presso l'Università Tongji di Shanghai, intervenuto nell'ambito del convegno OIR "Fonti rinnovabili e mercato cinese. Quali opportunità per le imprese italiane?".
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Roma, 15 apr . - Secondo i dati a sua disposizione, qual è il futuro del settore energetico cinese?

 

La Cina è caratterizzata da una carenza di risorse naturali; quello del risparmio energetico, quindi, è un tema che durerà in eterno. E' possibile che le cose cambino, ma è difficile che il carbone perda il suo status di fonte primaria di energia. Per questo motivo la Cina ha bisogno di sviluppare le tecnologie a bassa emissione di anidride carbonica e contrastare l'inquinamento provocato dalla produzione di energia da carbone. In futuro, possiamo realmente attenderci una diminuzione del consumo energetico e un calo delle emissioni di CO2 in Cina?

 

Certamente. Il risparmio energetico e la diminuzione di emissioni di anidride carbonica, oltre a preoccupano sia i cittadini sia la leadership, sono già al centro delle politiche nazionali e sono oggetto degli studi di esperti e ricercatori, Eolico, biomasse, moduli pv, impianti di riscaldamento ad energia solare, waste management: come descriverebbe prezzi, ostacoli e opportunità per le aziende europee in alcuni di questi settori 'verdi'?

 

Per quanto riguarda il settore dell'energia eolica, la Cina in questo momento sta affrontando un periodo di relativa chiusura in cui imprese straniere si trovano ad occupare un ruolo marginale. Ma il progresso tecnologico è stato eccellente; basti pensare alla costruzione della turbina eolica da 6MW, la più grande a livello mondiale. Se in futuro l'incidente di Fukushima dovesse comportare un rallentamento dei piani nucleari, è inevitabile immaginare il conseguente aumento degli investimenti sull'energia eolica, specialmente con lo sviluppo delle centrali offshore. Allo stesso tempo, grazie al supporto della tecnologia smart grid per la distribuzione di energia elettrica, è facile prevedere ulteriori passi in avanti. Nel mercato delle biomasse, invece, il problema principale è rappresentato dal trattamento delle biomasse agricole – come la paglia -, molto difficile da lavorare e caratterizzate da prezzi instabili. Un altro problema è rappresentato dalle perdite economiche in cui incorrono le centrali energetiche e gli investimenti da sostenere per la conversione delle centrali elettriche a gas.

L'industria del fotovoltaico in Cina, invece, già si trova in una situazione di sovrapproduzione. Il costo dell'energia fotovoltaica e di quella termica è simile, e il governo ha da sempre stanziato sovvenzioni per promuoverne l'utilizzo su larga scala. Tuttavia, quello del fotovoltaico rimane un settore caratterizzato da bassi margini, e diffonderne l'uso rimane tuttora un problema.

Inoltre, a causa di uno scarso sistema di controlli, il mercato dei pannelli solari termici è caotico. Produzioni di bassa qualità e prodotti contraffatti sono all'ordine del giorno, e si possono correre molti rischi.

Penso, tuttavia, che le imprese straniere possano avvantaggiarsi della situazione sotto diversi aspetti. Primo, nel fornire prodotti e tecnologie d'avanguardia, come la tecnologia delle pile a combustibile che può essere integrata con le fonti di energia rinnovabile, nelle turbine eoliche, negli inceneritori ad alta temperatura. Secondo, nell'integrazione dei sistemi per lo sviluppo e la fornitura di energie rinnovabili in campo regionale e su larga scala. E infine, aprendosi ai mercati nascenti, come quello africano e dell'America Latina. Al convegno OIR, abbiamo visto che le opportunità per le imprese italiane vengono dalle nuove tecnologie (come fuel cells, biogas, inceneritori, sistemi di waste management), dalle tematiche relative alle smart grid e dall'energia urbana intelligente. Come fanno le aziende italiane a proteggere il know-how?

 

Sviluppando le tecnologie ed esercitando i diritti di proprietà intellettuale, le aziende italiane possono  costruire insieme un centro di ricerche e sviluppo. Per garantire il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale è sufficiente un pieno utilizzo delle legislazioni della Cina.

Quali sono le prospettive di sviluppo per il mercato delle pompe di calore in Cina?
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Quale, invece, il futuro per le auto elettriche in Cina? di Alessandra Spalletta Ha collaborato Giulia Massellucci nella traduzione dell'intervista dal cinese
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