Shanghai, 12 lug. – Ancora per una settimana, al pian terreno del Padiglione Italia, il laboratorio "The making of" ospita la "Bottega di Mastro Geppetto". Un laboratorio ispirato alla favola di Pinocchio in cui è possibile ammirare la creatività di alcuni artigiani italiani, nonché la prima tappa del viaggio del progetto "Pinocchio World".
Di cosa si tratta? Lo chiediamo all'ideatrice, l'architetto, On. Monica Baldi.
L'idea nasce da un mio progetto del 1992, quando ricoprivo la carica di architetto progettista del piano regolatore di Pescia. Il 1992 fu un anno di forte crisi: all'epoca ritenni pertanto importante considerare la porzione territoriale che da Firenze giunge sino al mare – il cosiddetto 'baricentro Collodi': 80 chilometri che comprendono le sei province di Firenze, Prato, Pisa, Pistoia, Lucca e Livorno – per rivalutarla attraverso le attività produttive. Il vero sponsor dell'iniziativa fu la storia di Pinocchio, perché al suo interno si trovano personaggi, simbolismo e attività tipiche della regione toscana. Il progetto venne presentato come 'Operazione Pinocchio' per la prima volta nello stesso1992; successivamente nel 1995 a Bruxelles e nel 1996 al vertice europeo svoltosi a Firenze. Tuttavia, presa da impegni politici, non ho più avuto il tempo di dedicarmici e solo recentemente, dopo aver incontrato gli architetti Carlo Anzilotti (Responsabile) e Cristina Benedettini (Direttore Artistico), il progetto è stato ripreso in mano e rielaborato.
Architetti Anzilotti e Benedettini, qual è il concept alle spalle del progetto attuale?
La favola di Collodi come chiave del rinnovamento urbano del III Millennio. In estrema sintesi, così si potrebbe riassumere il nostro progetto. Pinocchio è un promotore di idee e di esperienze, sa esprimere tradizione e innovazione, e può costituire un valido modello per il rinnovamento urbano del terzo millennio. Un rinnovamento che ci permetta di vivere all'interno di un territorio attraente, sicuro ed eco-sostenibile, come proposto dal tema dell'Expo 2010 'Better City, Better Life'. In pratica, "Pinocchio World Urban Concept" si struttura come un percorso che spazia a 360 gradi nei settori culturale, economico, sociale, ludico-pedagogico, turistico e ambientale e che può essere realizzato in contesto urbano o extraurbano.
On. Baldi, come si sviluppa questo percorso?
La prima tappa sarebbe "La Bottega di Mastro Geppetto", analogamente a quanto realizzato qui a Shanghai. Il laboratorio simboleggia la creatività, la sintesi di arte, produzione e cultura: è quindi l'espressione delle attività produttive caratteristiche del territorio dove vengono realizzati prodotti di qualità e dove vengono tenuti corsi di formazione professionale. Poi, sempre seguendo lo sviluppo e il simbolismo della favola di Pinocchio, il "Gatto e la Volpe" sono il riferimento per i centri conferenze, la "Fata dai Capelli Turchini" rappresenta un marchio d'abbigliamento per bambini, l'"Albero degli Zecchini" è simbolo della protezione dell'ambiente, l'"Osteria del Gambero Rosso" è lo stemma delle trattorie e dei ristoranti tipici della cucina tradizionale, il "Mangiafoco" è il riferimento per le rappresentazioni teatrali, televisive e cinematografiche. Il progetto comprende infine le cosiddette 'architetture favolose', padiglioni zoomorfi che prendono sempre ispirazione dai personaggi chiave e dal loro ruolo all'interno della favola di Collodi. Il "Pesce-Cane" come acquario o museo volto alla valorizzazione del patrimonio ittico e la "Lumaca" come osservatorio stellare.
Le "architetture favolose": intende applicare qualche tecnologia eco-compatibile nella realizzazione di queste strutture?
Non potremmo fare altrimenti, dato che Pinocchio è il testimonial di un'iniziativa promossa dalla Commissione Europea nelle scuole primarie e secondarie per la riduzione dell'anidride carbonica (CO2). Per quanto riguarda le architetture favolose stiamo studiando diverse soluzioni eco-compatibili, sia per i materiali che per il consumo energetico. Ad esempio, per quanto riguarda il "Pesce-Cane", desidero sottolineare che grazie alla collaborazione con l'azienda Carbon Dream, stiamo valutando la fattibilità di una struttura in carbonio. Ancora, le varie squame potrebbero essere rivestite da pannelli fotovoltaici capaci di incamerare energia solare e alimentare il sistema di riscaldamento e condizionamento interno.
Le eccellenze produttive del 'Corridoio Collodi': quali sono i partner del progetto Pinocchio World?
Numerosi. In primis Richard Ginori. Vi è un legame storico con questa azienda, in quanto Carlo Lorenzini era il figlio della cuoca dei marchesi Ginori e il fratello di Carlo Lorenzini, Paolo Lorenzini, ricoprì la funzione di direttore nell'azienda. Il rapporto è stato rinsaldato in occasione della nostra presenza qui a Shanghai: Richard Ginori ha ideato una serie limitata di piatti con il decoro di Pinocchio. Tra i partner ci sono inoltre il quotidiano QN La Nazione perché proprio sulle pagine de La Nazione Carlo Lorenzini cominciò la pubblicazione a puntate della favola di Pinocchio; Miami Swing by Renzo Arbore per la produzione di divani e poltrone; Bartolozzi & Maioli – 'maestri d'ascia' come Mastro Geppetto – per il tavolo da falegname e gli sgabelli del laboratorio; Carlo Carmagnini Leather per il 'tacco' (un portamonete) e la cravatta di pelle a tema Pinocchio; l'istituto Lorenzo de' Medici per la realizzazione del filmato di presentazione; la rivista MCM, Carbon Dream, Effeti Industria e Magniflex. Tutte queste aziende sono legate a noi, o perché direttamente collegate con la storia di Pinocchio, o perché direttamente coinvolte nella realizzazione del progetto "Pinocchio World".
Da Collodi a Shanghai, da Shanghai a …? Quando e dove potrebbe iniziare il progetto?
In questo momento siamo ancora nel bel mezzo della fase di studio che crediamo non tarderà a divenire realtà. Abbiamo già ricevuto diverse proposte per la realizzazione delle architetture favolose, in particolare per la realizzazione del padiglione zoomorfo a forma di "Pesce-Cane". Sinceramente, aspettavamo di rientrare da Shanghai per valutare il successo dell'iniziativa e decidere da dove partire. Siamo comunque orientati all'estero: ora siamo qui a Shanghai, l'anno prossimo promuoveremo il progetto in Brasile e nel 2015 vorremo essere all'Expo di Milano.
di Giulia Ziggiotti